LIBRI: quando anche i re sono allergici al pelo di animale

“Principessa Emma e il gattino nero”, di Vivian French

Per questo Venerdì del Libro ideato da HomeMadeMamma, propongono oggi la lettura di un libro che appartiene ad una serie di cui avevo già parlato ampiamente in quest’altro post, ma quello di oggi presenta una particolarità che dimostra che l’autrice… sa di cosa parla…

Il testo in questione si intitola Principessa Emma e il gattino nero, di Vivian French, della Serie La Scuola delle Principesse, edito da DeAgostini.

“La principessa Emma è felissima di essere al Castello di Perla con le sue compagne della Stanza dei Gigli! Quando trova un gattino nero in difficoltà, però, le perfide Diamante ed Esmeralda architettano un piano per metterla nei pasticci […]”

Cominciamo da pagina 55:“[…] ETCIÙÙÙ!” Non appena Re Everest addocchiò il gatto riprese a starnutire. E sarebbe andato avanti per un ble po’ se non avessi deciso di allontanare il cucciolo.[…]”

“Mamma! Ma chi è allergico ai gatti starnutisce anche solo a vederlo? | Diciamo non a vederlo, ma se è nei dintorni, oppure se ha sostato nello stesso ambiente in cui ha sostato un animale tipo cane, gatto, conigli eccetera. | Meno male che io non sono allergica ai cani allora, altrimenti addio Peppa, Tiffany, Riù… i miei amici (quanto mi fa tenerezza ‘sta figlia, ma questo è un altro argomento…

Fin qui, niente di straordinario direi, perché ormai sempre più spesso accade che le allergie vengano citate qua e là in libri per bambini o cartoni animati (penso a ScoobyDoo, penso a un cartone animato di Richard Scarry in cui un piccolo protagonista era allergico ai fiori, eccetera), ma proseguendo la lettura arriviamo a pagina 58, dove si legge:”[…] Credo che sua Maestà continui a startutire a causa del pelo che il gatto ha lasciato sul tuo vestito.“

Questo indizio rivela che l’autrice o si è documentata o fatto esperienza, perché non tutti sanno che anche il pelo depositato sugli abiti può scatenare reazioni allergiche.

Ricordo ancora un medico (conosciuto casualmente in Germania e non allergologo!) che una volta mi raccontò di un bimbo che manifestava i classici sintomi da allergia da inalanti quando si trovava a scuola, mentre quando tornava a casa si attenuavano…

Non era allergico alla scuola come potrebbero pensare Alice e Michele, bensì al pelo del gatto depositato sui vestiti del compagno di banco… Scoperta a cui si arrivarò dopo mesi di indagini e “interviste” ai genitori e agli insegnanti e… agli alunni 😉

Che dire. Il mondo delle allergie mi stupisce sempre con effetti speciali.

In ogni caso:

L’essere umano vive a contatto con gli animali da millenni. Nel corso dei secoli, il loro ruolo è però cambiato: un tempo, venivano scelti piuttosto per la loro utilità nel lavoro e nella caccia, e svolgevano un ruolo preminente a livello alimentare, oggi non di rado sono considerati membri di famiglia o compagni fedeli. Questa vicinanza fa però aumentare il rischio di sviluppare un’allergia. 

La maggior parte delle sensibilizzazioni avviene nei confronti di gatti, cani, cavalli e roditori. Per motivi ancora poco chiari, le reazioni allergiche ai gatti sono più frequenti di quelle ai cani. Gli allergeni felini sono presenti in quantità diverse in tutte le razze. L’antigene è presente soprattutto nella saliva, nelle ghiandole sebacee e nelle cellule cutanee, e l’animale lo distribuisce su tutto il pelo leccandosi (ecco perché spesso si parla anche di «allergia al pelo degli animali»). I maschi castrati e le femmine secernono meno allergene dei maschi non castrati, ma la maggior parte delle persone reagisce comunque a tutti i gatti. L’allergene principale del cane si trova soprattutto nel pelo e nella saliva. Secondo la razza, il carico allergenico varia. In generale, si sa che i cani a pelo corto producono più allergeni di quelli a pelo lungo.

Gli allergeni degli animali domestici si legano, come altri allergeni aerogeni, alle particelle di polvere e, secondo le dimensioni di queste particelle, restano sospesi per ore nell’aria prima di depositarsi a terra. Attaccati ai capelli e agli abiti delle persone, finiscono anche in locali in cui normalmente non entrano animali. Ecco perché nelle aule scolastiche, nelle camere d’albergo, nei cinema, sui mezzi di trasporto pubblici ecc. si rilevano elevate concentrazioni di allergeni animali. Può quindi accadere che una persona abbia una reazione allergica anche in assenza di animali.” (Fonte: Il Centro Allergia Svizzera nella pagina dedicata all’allergia al pelo di animale.

L’argomento è ancora largamente dibattuto e la ricerca scientifica non si arresta.

Un buon fine settimana a tutti, in compagnia o meno del vostro animale preferito 😉

13 commenti

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13 risposte a “LIBRI: quando anche i re sono allergici al pelo di animale

  1. E’ vero succede spesso di essere allergici al pelo di gatto, un nostro amico lo è e ha preso un gattino con un pelo speciale che non fa allergia. Mi segno il libro perchè ci tornerà utile per spiegare a Ciambella la situazione!:-)

    • guarda, in ogni caso, questi libercoli offrono un sacco di spunti che non mi sarei mai immaginata di trovare in questo genere di libri… è proprio vero che non bisogna mai fermarsi all’apparenza…

  2. E’ sempre interessante leggerti.
    In particolare questa cosa mi interessa parecchio: mio marito sostiene di esser allergico ai gatti (lui ha lieve allegia stagionale a non si sa bene quale polline e forse anche ad altro, ma tutte lievi anche se un anno è finito in PS perchè non respirava bene e si è pensato fosse allergia agli acari, non ti dico cosa ho dovuto fare a casa… ) e questo è uno dei motivi per cui in famiglia restiamo solo in 3, orfani di 4 zampe… (ho avuto una micia per quasi 20 anni, non occorre dire quanto vorrei che anche mia figlia crescesse insieme a un gattino, anche se obiettivamente noi finchè siamo così in giro non possiamo comunque adottare mici).

    Ciao!

    • apperò! Alice risulterebbe allergica (lievemente) al pelo del gatto dai test allergici, ma… io non le vieto contatto con gatti che incontra. Quando andiamo al mare le viuzze del paese sono “infestate” da micioni sornioni, più o meno pelosi, più o meno socievoli, e lei si avvicina, li accarezza, ci parla… e se andiamo a casa di amici con gatti, lascio che ci giochi e a casa metto tutto in lavatrice, speriamo non peggiori…
      Anch’io da un lato vorrei che Alice, essendo figlia unica, godesse della compagnia di un animale, ma so che alla fine dovrei occuparmene io e… NON NE HO VOGLIA, che ci posso fare?!? Poi siamo spesso in giro e non sapremmo a chi lasciarlo, e non si può sempre portarsi dietro un animale, dipende… e lasciarlo a casa solo… be’ non riuscirei… io mi affeziono

      p.s. e per me è sempre interessante leggere i tuoi contributi, oltre che i tuoi post:)

  3. Mio marito, allergico al pelo del gatto, ogni tanto deve fare un ciclo omeopatico per poter sopravvivere alla rinite fastidiosissima!

    • Palmy… che gioia sapere che i rimedi omeopatici sono di aiuto anche nelle patologie allergiche.
      In effetti non sei la prima che in caso di allergie agli inalanti mi riferisce ciò… ho conosciuto persone asmatiche che hanno curato i sintomi con successo fino alla loro scomparsa, ma il problema è che non è facile scovare un medico omeopata esperto anche di allergie… che non abiti dall’altra parte di dove si vive…

  4. E’ bello spiegare ai bimbi il problema dell’allergia con un racconto leggero.

    • e questo è molto leggero:)
      anche se ci sono le perfide Diamante ed Esmeralda che intrigano molto e non sono molto diverse da certe “bulle” che i nostri figli possono incontrare… Alice è molto interessata, soprattutto alle soluzioni che vengono sempre trovate in gruppo…

  5. Certo che un re con l’allergia potevi scovarla solo tu.
    😀
    Un abbraccio

  6. Sei sempre un’infinita fonte di informazioni… Molto interessante leggere le tue riflessioni… ed è bello imbattersi in autori che sanno il fatto loro in merito a ciò che scrivono! (non sempre è così!)…

  7. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: New York New York

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