Un mini-lossario per aiutarvi a fare chiarezza sulla terminologia utilizzata in questo blog.
Piccola precisazione dell’autrice.
Internet non deve mai sostituirsi al parere dello specialista che deve essere sempre consultato in prima ed ultima analisi.
Prestiamo attenzione all’informazione spazzatura, di cui la rete, nostro malgrado, è purtroppo invasa.
Il fai da te è sempre pericoloso, ancor più quando si tratta di soggetti, adulti o bambini, atopici, quindi consultiamo sempre l’esperto.
Allergia
“Il termine “ allergia” deriva dal greco allos, che significa “diverso”, ed ergos che significa “reazione”, e indica, pertanto, una reattività diversa dalla norma nei confronti di agenti estranei all’organismo.
Tale reazione può manifestarsi diversamente a seconda dell’organo colpito.
Normalmente, a partire dalla vita intrauterina e in misura nettamente maggiore dopo la nascita, il nostro organismo entra in contatto con agenti a noi estranei (ad es. alimenti, sostanze con cui entriamo in contatto o che inaliamo). Le cellule del nostro sistema immunitario sono in grado di riconoscere queste sostanze (chiamate in termini medici “ antigeni”) come diverse da sé. In alcuni casi queste sostanze, come i cibi, sono identificate come non aggressive per cui il nostro corpo assume nei loro confronti una tolleranza. In altri casi (ad es: parassiti, batteri, virus) il nostro corpo li riconosce come nemici, verso i quali produce delle difese specifiche (gli anticorpi).
Nell’allergia il nostro sistema immunitario identifica una sostanza normalmente innocua come un agente aggressivo e, di conseguenza, tenta di difendersi da essa, innescando una serie di meccanismi, che provocano reazioni esagerate.” (Fonte: LaScuolaDell’Atopia)
Allergia non IgE mediata.
[…] Non sempre una reazione IgE mediata si verifica nei soggetti atopici. Nell’allergia non-IgE-mediata gli anticorpi coinvolti possono essere del tipo IgG, come per esempio nell’anafilassi da destrano o nell’ormai rara malattia da siero, precedentemente definita come di tipo III. Nell’aspergillosi broncopolmonare allergica intervengono contemporaneamente sia le IgE che le IgG. […] (Fonte: WAO World Allergy Organisation)
Allergene
Qualsiasi sostanza in grado di provocare nell’organismo, in una prima fase, la produzione di anticorpi IgE rivolti verso la sostanza stessa (sensibilizzazione allergica) è detta allergene. Nella seconda fase, una volta avvenuta la sensibilizzazione allergica, se la sostanza in questione entrerà in contatto con l’organismo si verificherà una reazione allergica (Orticaria, asma, Rinite allergica, ecc) (scatenamento dei sintomi). Gli allergeni sono proteine dotate quindi di capacità di provocare le allergie. Queste proteine sono presenti in sostanze naturali, che vengono definite fonti allergeniche. Sebbene i farmaci generalmente non contengano proteine, molti di essi possono provocare allergia. Si tratta in questo caso di piccole molecole che si legano a delle proteine dell’organismo a formare l’allergene. In questo caso si parla di allergene derivato e la componente del farmaco è detta aptene. (Fonte: IAL Istituto Allergologico Lombardo)
Allergia alimentare
L’allergia alimentare è una risposta anomala del sistema immunitario nei confronti di un proteina alimentare, solitamente innocua per altri, in quanto la vede come pericolosa e la attacca. (Fonte: FARE/AboutFoodAllergies)
L’allergia alimentare può provocare una sindrome allergica a carico del sistema gastro-intestinale, della cute, del sistema respiratorio e di quello cardio-circolatorio, fino a causare anafilassi nei casi più gravi. (Fonte: FARE/Symptoms).
Allergia al latte vaccino
Consiste in una una reazione immunitaria avversa ad una o a più proteine del latte vaccino (caseine e proteine del siero). (Fonte: AllergiaAllegria)
L’anafilassi è una reazione allergica sistemica severa. Non esiste una definizione universalmente accettata perché l’anafilassi comprende un vasto corollario di caratteristiche. Una buona definizione è quella del Canadian Pediatric Surveillance Program (4), secondo cui l’anafilassi è “una reazione allergica severa, con esordio improvviso e risoluzione in meno di 24 h, che coinvolge uno o più apparati ed è caratterizzata da uno o più segni e sintomi quali orticaria, rossore, prurito, angioedema, stridore, sibili, dispnea, vomito, diarrea o shock…” Dato che l’anafilassi è una reazione generalizzata, possono essere osservati diversi sintomi e segni a livello neurologico, oculare, respiratorio (alte vie e basse vie), cardiovascolare, cutaneo o gastroenterico. (Fonte: Farmacovigilanza).
Atopia
Il termine “atopia” deriva dal greco a-topos che significa “senza luogo, senza tipicità” e, per traslato, “strano” e indica una predisposizione geneticamente determinata a sviluppare risposte abnormi nei confronti di stimoli/sostanze comunemente innocue. Tale iperreattività si manifesta sia a livello della cute sia delle mucose degli apparati respiratorio, gastrointestinale e dell’occhio. (Fonte: La Scuola della Atopia)
Celiachia
La celiachia è celiachia verrebbe da dire, ma volendola definire: si tratta di un’intolleranza permanente al glutine (sostanza proteica presente in avena, frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta e triticale), che vede coinvolto il sistema immunitario senza però chiamare in causa le IgE. (Fonte: Ministero della Salute)
Contaminazione crociata
Accade quando un alimento entra in contatto con un altro e le loro proteine si mescolano. Gli alimenti, quindi, contengono una piccola quantità dell’altro, spesso invisibili. La contaminazione è diretta quando gli alimenti entrano direttamente in contatto (p.e. l’uovo sodo nell’insalata) o indiretta quando i contaminanti si trasmettono attraverso le mani, gli utensili, i tavoli, etc. (Fonte: FoodAllergyItalia/Utility/Glossario)
Dermatite
La parola dermatite (dal greco δέρμα, δέρματος) significa “infiammazione della pelle”. Si tratta anche in questo caso di un termine generico, ma spesso utilizzato come sinonimo di eczema. (Fonte: La Scuola della Atopia)
Dermatite atopica
La dermatite atopica (sinonimi: eczema atopico, eczema costituzionale, prurigo di Besnier, neurodermite costituzionale) è una malattia infiammatoria della pelle, che colpisce soggetti con cute costituzionalmente iperreattiva nei confronti di molteplici stimoli. La malattia ha un andamento cronico-recidivante, ossia è caratterizzata dall’alternarsi di periodi di peggioramento e periodi di miglioramento. Nei periodi di acutizzazione compaiono alcuni o tutti i segni dell’eczema (a seconda della fase e del grado); nei periodi di remissione, la cute può non mostrare alcun segno di malattia, seppur persista sempre una condizione di iperreattività. (Fonte: La Scuola della Atopia)
Dermatite da contatto
[…] Le dermatiti da contatto sono entità diverse e definibili come reazioni infiammatorie della cute nei confronti di sostanze che ne vengono a contatto. Da un punto di vista patogenetico si dividono in due categorie: dermatite da contatto irritativo (DCI) e dermaite da contatto allergico (DCA).[..] (Fonte: La Scuola dell’Atopia, p. 18, di Carlo Gelmetti, edito da Springer)
Desensibilizzazione
La Desensibilizzazione Orale agli alimenti consiste nella lenta e graduale somministrazione di quantità progressivamente crescenti dell’alimento in causa in quei soggetti con storia di reazioni immediate di tipo allergico confermate da una attenta valutazione allergologica. Lo scopo è far si che l’organismo “tolleri” pian piano l’alimento a cui è allergico. […] La Desensensibilizzazione è una procedura non ancora standardizzata: vi sono vari schemi di attuazione, più o meno veloci, più o meno rischiosi, che vengono concordati con i genitori in base alle caratteristiche cliniche ed allergologiche del soggetto da desensibilizzare. […] (Fonte: CiboAmico)
Per desensibilizzazione si definisce uno stato transitorio di tolleranza in cui il soggetto momentaneamente non è reattivo all’allergene per il quale presenta sensibilizzazione. Ciò avviene grazie alla continua esposizione a piccole dosi di antigene. (Fonte: Centro Allergie Alimentari)
Eczema
Il termine eczema deriva dal greco ek, che significa “fuori”, e zein che significa “bollire”, ossia definisce un’entità che “erompe formando bolle”. Con il termine “eczema” non definiamo pertanto una malattia in particolare, bensì una manifestazione clinica di diverse malattie, caratterizzata da rossore più o meno intenso (eritema), gonfiore (edema), presenza di vescicole o croste o squamo-crosta, a seconda della fase, e tanto prurito. Ad esempio, la dermatite atopica, la dermatite da contatto e la disidrosi sono tre malattie diverse tra loro, ma che si presentano clinicamente con l’eczema. (Fonte: La Scuola della Atopia)
Intolleranza alimentare
L’intolleranza alimentare coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Si manifesta quando il corpo non riesce a digerire correttamente un alimento o un componente alimentare e e può provocare sintomi simili all’allergia, tra cui nausea, diarrea e crampi allo stomaco. (Fonte: EUFIC)
Intolleranza all’istamina
L’istamina è un’ammina biogena presente negli alimenti di origine animale e vegetale, ma pure prodotta dall’organismo stesso. Nel corpo umano, è la sostanza infiammatoria principale nelle reazioni allergiche. L’intolleranza è dovuta nella maggior parte dei casi a un disturbo della degradazione dell’istamina. Per questo motivo, gli alimenti ricchi di questa sostanza possono dare problemi. Per scoprire quanto sia possibile lenire i sintomi con un’alimentazione controllata, è necessario attenersi severamente a una dieta povera di istamina per 4-6 settimane.” (Fonte: Centro Allergie Svizzera)
Intolleranza al lattosio
L’intolleranza al lattosio è l’incapacità dell’intestino a scindere lo zucchero complesso lattosio (si trova nel latte di mucca, di capra, di asina oltre che nel latte di donna) in due zuccheri semplici: glucosio e galattosio che sono assorbibili dall’intestino.
Tale incapacità è data dalla mancanza totale o parziale di un enzima (lattasi) che si trova a livello della superficie delle cellule che rivestono l’intestino.
Diagnosi – Molto spesso una storia clinica accurata che mette in evidenza un rapporto di causa-effetto tra assunzione di lattosio e comparsa dei sintomi è già sufficiente per porre diagnosi di intolleranza al lattosio. Nei casi dubbi il test che ci permette di fare diagnosi di certezza è il breath test al lattosio. È un test di semplice esecuzione che si può effettuare in regime di day hospital.
Consiste nel far soffiare il paziente (deve essere a digiuno) dentro un speciale palloncino.
Si fa bere poi al bambino una quantità definita di lattosio (calcolata in rapporto al peso del bambino). Quindi il bambino dovrà soffiare, sempre dentro lo speciale palloncino, ogni 30 minuti per le tre ore successive. […] (Fonte: Ospedale Bambin Gesù)
Marcia atopica.
Per “marcia atopica” si intende il progressivo sviluppo di diverse manifestazioni allergiche nei primi anni di vita, in realzione al patrimonio genetico individuale e come risposta ai diversi fattori ambientali favorenti o protettivi. (Fonte: La Scuola dell’Atopia, di Carlo Gelmetti, p. 97, edito da Springer)
Reazione allergica
Una volta avvenuta la sensibilizzazione, una successiva esposizione all’allergene può provocare una reazione allergica: nei soggetti sensibilizzati, la proteina dell’allergene forma legami crociati con gli anticorpi IgE sulla superfice dei mastociti, causando il rilascio di istamina o di altre sostanze, come i leucotrieni e le prostaglandine. Tali sostanze inducono sintomi allergici (come prurito o gonfiore). Spesso le reazioni sono immediate, ma possono anche impiegare varie ore per manifestarsi. (Fonte: Eufic)
Reazione anafilattoide
Le reazioni anafilattoidi sono clinicamente indistinguibili dall’anafilassi, ma non sono IgE-mediate e vengono osservate in risposta a oppiacei, FANS e mezzi di contrasto. (Fonte: Farmacovigilanza).
Sensibilizzazione
“Dopo il primo contatto con una sostanza estranea (spesso un allergene), l’organismo ha preparato un’errata risposta immunitaria specifica, che al contatto successivo può provocare una reazione allergica. Di regola, la sensibilizzazione è riscontrabile per mezzo di test. Non ogni sensibilizzazione provoca disturbi. Se si manifestano disturbi riconducibili a un allergene senza che si possa riscontrare una sensibilizzazione, si parla di intolleranza. Soltanto se alla sensibilizzazione seguono sintomi della pelle, del tratto gastrointestinale o respiratorio, o del sistema circolatorio si può presupporre un’allergia. (Fonte: Centro Allergie Svizzera)
Altri termini sono disponibili nel nuovo sito di FoodAllergyItalia.
Sensibilità al glutine non-celiaca.
Per sensibilità al glutine non-celiaca (in inglese, gluten sensitivity, GS): costituisce ad oggi una condizione ancora scarsamente definita, il cui sospetto è sostanzialmente clinico. (Fonte: AIC)
Soglia di sicurezza
Le soglie di sicurezza degli allergeni possono essere definite a due livelli: soglie individuali e soglie per popolazione. Una soglia individuale è la quantità massima di allergene che può essere tollerata da un soggetto allergico. Una soglia per popolazione, invece, è la quantità massima di allergene che può essere tollerata da un’intera popolazione (o da un sottogruppo rappresentativo) di soggetti con allergia alimentare. (Fonte: Eufic)
Traccia
È la quantità, anche insignificante, di un alimento o ingrediente che può trovarsi in un altro alimento. (Fonte FoodAllergyItalia/Utility/Glossario)
ULTIMO AGGIORNAMENTO DI QUESTA PAGINA: 2 aprile 2014
Grazie, davvero interessante!!
Grazie Andrea, è un miniglossario, si potrebbe ovviamente integrarlo… ma poiché io voglio solo definizioni ufficiali, non sempre trovo definizioni che mi soddisfano, ma provvederò ad implementarlo quanto prima, grazie del tuo commento:)
Avete una pagina FB? L’ho cercata, ma non ho trovato niente…
No Andrea, non ce l’ho… per il momento… ci sto pensando…
infatti ora lo linko sulla nostra pagina Fb:)
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