LIBRI: soffici di stoffa, soffici da toccare guardare ascoltare, purché…

lavabili a 60°!

E sì cara Paola,

quando si tratta di bimbi atopici, in particolar modo se molto piccoli, occorre prestare molta attenzione agli oggetti e agli ambienti con cui vengono in contatto, perché di fronte a manifestazioni atopiche (respiratorie, cutanee, gastrointestinali e via discorrendo), è veramente impresa ardua identificare l’allergene o il fattore irritativo che vi sta alla base. E anche il più innocuo dei libri di stoffa o pvc o gomma può trasformarsi in fattore scatenante, soprattutto in quella fascia di età in cui i bambini sono soliti portare al viso o alla bocca o anche solo ispezionare con le mani (è il loro lavoro!) qualsiasi cosa.

Senza diventare paranoici, occorre quindi prestare attenzione ai materiali con cui sono realizzati giochi, accessori vari, oggetti di arredamento e … libri.

Nel caso particolare dei libri di stoffa è necessario che siano lavabili a 60°, per rimuovere con efficacia la polvere che può irritare la pelle delicata e ipersensibile di un piccolo atopico e per sconfiggere gli acari della polvere che muoiono col calore (>60°) col freddo (dopo 48 ore nel congelatore) o in seguito all’intervento dei loro nemici naturali: acari predatori, pesciolini d’argento e pidocchi dei libri!!! NON CHIEDETEMI COSA SIANO QUESTI ULTIMI DUE, NON VOGLIO INDAGARE, TANTO NON ME LI PROCUREREI!)

Sin dalla prima diagnosi di allergia alimentare (AA) e dermatite atopica (DA) di nostra figlia, quando ancora era una lattante, i medici, tutti quelli interpellati, dal pediatra all’allergologo e dermatologo, ci hanno sempre raccomandato (unico caso di parere concorde!) di ridurre al minimo possibile l’esposizione ai più comuni allergeni, senza paranoia!, quindi di lavare accuratamente tutto ciò con cui veniva in contatto Alice (abiti, biancheria, tende, tappeti, oggetti e giocattoli ecc.). P.S. Dopo un’uscita al parco, i vestiti possono portare con sé peli di animali, polvere e pollini intrappolati nelle fibre 🙂

Quelli nella foto sono stati i primissimi libri di Alice… aveva forse due mesi! E sono stati lavati in lavatrice, a 60°, centinaia di volte, con un cucchiaio di sapone di marsiglia puro disciolto in acqua! Più che sufficiente!  Quando non li usavamo, li tenevamo in un bel sacchetto di stoffa e li lavavo ogni tre mesi circa.

Una volta ne ho comprato uno anche in un materiale impermeabile, da portare in vasca, con una piccola tartarughina in tessuto di spugna. In questo caso non lo lavavo ovviamente in lavatrice, ma mi preoccupavo di farlo asciugare molto bene, per evitare muffe al suo interno (ci sono bambini allergici anche alle muffe!!!)

Poiché io ho scoperto tardivamente il piacere della lettura, con Alice ho voluto comportarmi diversamente dai miei genitori e ho sempre mostrato ad Alice libri che lei potesse facilmente toccare, manipolare, sentire… Non so se è grazie a questo avvicinamento precoce al libro o per una sua naturale inclinazione,  fatto sta che Alice oggi adora leggere e ascoltare racconti e fiabe. In casa nostra i libri però entrano grazie a me, altrimenti potrei contarli sulle dieci dita quelli ricevuti in regalo, in sei anni, da nostra figlia. Quando ero in Germania, andavo spesso in biblioteca (ma quelli in stoffa non li ho mai visti, credo per questioni igieniche), ma qui a Milano… non ho una proprio vicina e sono sempre super affollate di studenti… mentre in Germania erano semideserte, ampie, luminose, strapiene di libri di ogni genere.

A proposito di leggere i libri ai bambini prima ancora che sappiano parlare… poiché qualche volta mi sono sentita dire che esageravo… riporto di seguito quanto sta scritto nella Presentazione di natiperleggere:

“Ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo. […] Recenti ricerche scientifiche dimostrano come il leggere ad alta voce, con una certa continuità, ai bambini in età prescolare abbia una positiva influenza sia dal punto di vista relazionale (è una opportunità di relazione tra bambino e genitori), sia cognitivo (si sviluppano meglio e più precocemente la comprensione del linguaggio e la capacità di lettura). Inoltre si consolida nel bambino l’abitudine a leggere che si protrae nelle età successive grazie all’approccio precoce legato alla relazione.”

I libretti nella foto (tranne uno regalato ad Alice da una cara amica giornalista) sono tedeschi e quindi non potrei consigliarveli, ma vi lascio di seguito qualche link per orientarvi nella scelta:

wuz | prodottiunicef | giocattolidalmondo | abc-hobby

Chi volesse, invece, dilettarsi con i libri di stoffa fai-da-te può consultare i siti qui di seguito, solo alcuni fra i tanti…

E potevo non segnalare il libro di stoffa di MammaClaudiaeleAvventuredelTopastro ? Certo che no!!! | E poi la mitica MammaFelice 🙂

E qui, invece, quando il libro di stoffa diventa arte 🙂

A tutti auguro un bel fine settimana con un bel libro fra quelli suggeriti dalle altre “compagne di lettura” che partecipano all’odierno Venerdì del Libro di Paola:

che ha altresì aperto la nostra Biblioteca su anobii.

Le mie recensioni passate: qui.

23 commenti

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23 risposte a “LIBRI: soffici di stoffa, soffici da toccare guardare ascoltare, purché…

  1. Bella questa storia d’amore per la lettura 🙂
    Cara Monica quanta fatica extra per voi mamme di allergici. Un abbraccio specialissimo e complimenti per la piccola Alice lettrice felice (OMG ho fatto pure la rima! 🙂 ) ciao!

    • grazie cì… e per fortuna eravamo in Germania… dove le librerie, come tu sai, sono dei luoghi a parte, fuori il caos, dentro la quiete oppure giochi su misura per i bambini, spazi per allattare, spazi per bere un caffè, spazi per leggere, spazi… per trascorrere un po’ di tempo con un… amico di carta, sì perché mia nonna parlava sempre dei libri, come di un amico che ti faceva compagnia quand’eri solo… E… anch’io avevo inventato una canzoncina per farla dormire che faceva rima, faceva più o meno così: Alice, la bimba felice che gioca in giardino con la fenice, Alice, la mia bimba che mi guarda e sorride felice, Alice… e ancora oggi talvolta devo ricantargliela, quando ha nostalgia di quand’era piccina piccina…

      • Che meraviglia questo spaccato di coccole e memorie 🙂 grazie per averlo condiviso.
        Sai che non ci siamo in realtà mai state? Le ho cercate, ma nel mio quartiere non c’erano (era pieno di scuole) e in centro arrivavamo sempre troppo tardi.
        Ho però avuto un’esperienza simile in California, pensa facevano anche dei playgruop gratuiti, montessoriani! …che nostalgia!

  2. Anche qui da me si è creato un buon rapporto con i libri… Certo è che nel tuo caso gli accorgimenti debbono essere sempre molto puntuali… Cosa non si fa per i nostri piccoli!

    • è vero stefi, ma strano ma vero non è mi è mai pesato, erano gli altri (parenti e amici e conoscenti ecc.) a sottolineare quanto difficile doveva essere e facile in effetti non era, però… era fattibile, non so come spiegarlo. E poi era tale la gioia per la scoperta, per la nuova esperienza, e soprattutto Alice era talmente meravigliosa che faceva dimenticare tutti i disagi… e sì, siamo proprio mamme, vero? tutte, o quasi, uguali:)

  3. Il primo libro del mio più grande è stato uno di questi libricini che citi tu di stoffa con della plastica dentro per farli fare un bel rumore, se lo divorava, è stato forse l’unico libro che gli ho lavato e tenuto con cura perché era proprio affezionato, gli altri di stoffa li ha dimenticati presto.

  4. Sono quelli che il mondo anglosassone chiama “quiet books”, te ne regalo una collezione (si possono anche fare in casa): http://pinterest.com/Palmy/quiet-books/

  5. Ciao Monica, eccomi finalmente a gustarmi anche i vostri bei post.
    Fortunatamente mi sono stati risparmiati i disagi e gli inconvenienti cui sei stata sottoposta tu, addirittura nella selezione dei libri.
    Io purtroppo (!!!) ho superato la fase dei libri di stoffa, che però ho amato moltissimo, al punto da averne creati diversi (mi hai dato l’idea per un post) ma terrò presente lo spunto per eventuali regalini.
    A presto,
    Michela

    • grazie per la comprensione, ormai mi sembrano tempi lontani, ma… quando incontro qualche mamma al parco con lo stesso problema, torna tutto vivido nella mente, anche se nonostante tutto è stato un periodo bellissimo!

  6. di stoffa non li ho mai trovati ma First aveva un librino di gomma con cui ci faceva il bagnetto lo ha usato fino a grande, lo adorava! Poi siamo passati subito a quelli di cartone a volte li mangiava anche! custodisco gelosamente quei librotti mangiucchiati 🙂

  7. Grazie per la citazione 🙂
    I libri sono dei buoni amici e anche io, amante di libri, ho iniziato a comprare libri a Topastro quando aveva pochi mesi. Pure i nostri erano in tessuto e a parte il fatto che io non dovevo lavarli spesso, ricordo che gli piacevano parecchio. Li ha toccati, stropicciati e ciucciati. Alcuni li abbiamo conservati 🙂

  8. Monica cara capisco che deve essere dura badare a tutto quello che può crear danno alla tua bimba (tra l’altro anche la mia ha una forma però lieve di dermatite atopica) m: è bellissimo come hai saputo far amare la lettura ad Alice e trovo molto utile tutto ciò che hai scritto come consiglio a chi ha bimbi con uguali problemi.
    Un bacione! Alla prossima 🙂

    • sai maris, a volte mi domando tante cose e fra le tante mi domando quanto le “mancanze” dei nostri genitori nella nostra infanzia condizionino positivamente, o negativamente, il nostro modo di essere genitori … mia madre mi leggeva raramente o quasi mai libri… sebbene lei li abbia letti e li legga tuttora continuativamente in vecchiaia, io avrei potuto rimanere “orfana” di lettura oppure interessarmi. Mi piacerebbe sapere cosa fa scattare la compensazione della mancanza, perché non in tutti avviene. La passione per la lettura è uno fra mille esempi, ovviamente… va bè, alla prossima o mi dilungo. p.s. proposito di questo anno nuovo è scaricarmi entro fine 2012 il tuo e-book 🙂

  9. Ciao Monica, che belle le rime con Alice… noi a volte ci troviamo a dire “Bianca Bianca che non è mai stanca!” La lettura per i piccoli piccoli suona come un ossimoro per molti… ma basta provare e vedere la loro reazione per non rinunciarci più, vero? Un abbraccio

  10. Ciao Monica, che bei ricordi i primi libri di stoffa e di plastica. I primi li usavo per intrattenere il pupo durante i nostri su e giù tra Bologna e Mantova e i secondi lo divertivano durante il bagnetto. Anch’io ho cominciato presto a proporre libri alla canaglietta: toccare, annussare, morsicare, ascoltare, tutti i sensi ne sono stati coinvolti. Crescendo abbiamo continuato, frequentando le letture nelle biblioteche dei paesi in cui citrovavamo e anche al nido e alla materna lo hanno sempre stimolato. Adesso è un gran ascoltatore di storie, anche se è un pò monotematico, e in biblioteca vuole sempre prendere il massimo numero possibile di libri in prestito. Io non vedo l’ora che impari a leggere perchè credo che a quel gli si aprirà un mondo ancora più bello: lo scegliere quando cosa e come leggere.
    Ultima cosa se sapessi usare la macchina da cucire farei come Claudia e riempirei di “Quiet book” fatti in casa tutti i bimbi piccoli di mia conoscenza.

  11. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: un libro per giocare con l’inglese

  12. Quanti bei ricordi con i libri in stoffa.
    Anche noi abbiamo iniziato prestissimo: mi ricordo lo stupore di mia madre nel vedermi leggere un libro per/con D. dopo la poppata!

  13. Pingback: ALLERGIE E DERMATITE ATOPICA: peluche lavabili a 60° | mimangiolallergia

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