LIBRI & BLOG: Ma se ci chiedessimo cosa mangiava l’uomo…

Cara Paola,

oggi spero vorrai scusarmi se non propongo un libro bensì due letture che fanno pensare…

Cominciamo con un post, conciso ma che dice tutto…, con cui Michela, autrice del Blog feelfreeglutenfree e new entry del mondo web, ci chiede di fermarci a riflettere su un tema che da mesi io stessa volevo trattare, ma che, per mancanza di tempo, continuavo a rimandare. 

Per farla breve, perché ci sarebbe tanto tantissimo da dire, riporto un brano tratto dal post di Michela: […] Ma se ci chiedessimo cosa mangiava l’uomo prima che le grandi aziende si mettessero a prepararci la pasta, le merendine, gli yogurt…? E se ci domandassimo perché ci sono tradizioni culinarie diverse a seconda se un luogo è tropicale, mediterraneo o polare? La ricerca porta a questa conclusione: c’è un denominatore comune a tutti i popoli sia passati sia contemporanei.

Nell’alimentazione di tutto il mondo troviamo alla base i cereali (che erano integrali fino a quando non si è imparato a raffinarli), poi verdure (di stagione, fino a quando il commercio non ha portato i cibi di tutti i paesi in giro per il mondo), e ancora legumi frutta (consumata in piccole quantità e soprattutto nelle zone calde), infine cibo animale (consumato in piccole quantità soprattutto nelle fredde), condimenti e bevande naturali. E’ partendo da questa base che si può creare l’equilibrio, e non tra gli scaffali del supermercato, nella pubblicità o esclusivamente in laboratorio.”.

E quando si dice “le coincidenze”, proprio ieri sera stavo leggendo una risposta, fra le altre, del Dottor Franco Berrino ad una lettera, riportata nel suo libro Alimentare il Benessere, di cui vi avevo già parlato in questo post.

“Ho 50 anni. Due mie coetanee si sono appena ammalate di cancro alla mammella. Una aveva fatto da poco una mammografia che era risultata normale. La faccio ogni anno ma ho paura che non serva a niente. C’è qualcosa che possiamo fare per non ammalarci?”

Risposta (parziale): […]Si possono dare molti suggerimenti, ma quattro hanno una solida base scientifica.

In primo luogo non ingrassare […] Il nostro suggerimento è di mangiare cibi che sazino molto, introducendo gradualmente nell’amlimentazione quotidian i cereali integrali e i leguim, consumare abbondantemente tutte le verdure stagionali, da cucinare con pochissimi grassi, e imparare a fare in casa dolci senza zucchero. La nostra buona pasta di grano duro va bene ma il pane bianco e i dolci commerciali è meglio abbandonarli. Occorre rinunciare alle bevande zuccherate (leggere le etichette!) e resistere alle sirene della pubblicità dei cibi pronti, sempre tropppo ricchi di grassi e di zuccheri. […] In secondo luogo praticare ogni giorno un po’ di attività fisica […] In terzo luogo non bere bevande alcoliche […] Da ultimo evitare la terapia ormonale sostitutiva […].

Bene, questo per quanto riguarda una donna di 50 anni… e nel caso di una bambina allergica a latte, uova, carne di manzo e di vitello? Mi verrebbe da rispondere “Beata lei che è allergica! Così evita già una fetta di cibi non propri di una sana alimentazione, atta a prevenire le malattie dell’adulto più tipiche nella società moderna (cancro, diabete, problemi cardiocircolatori, eccetera). Peccato però che la nostra piccola pulce sia allergica anche a lenticchie, fave e piselli… E allora mi accorgo che nutrizionisti e dietisti moderni sono totalmente impreparati a gestire il bambino allergico… Sostituzioni di uova e formaggio suggerite dalla dietista ad Alice all’età di un anno? “Carne, pesce, insaccati, a pranzo e a cena, anche fagioli se sua figlia li mangia…, niente soia, perché se è allergica alle proteine del latte potrebbe sensibilizzarsi.” Fortunatamente io sono io, e per me la teoria è una cosa ma la pratica può, talvolta, essere anche un’altra e comunque non ero sola (marito sulla stessa linea d’onda, zia pediatra dotata di grande competenza e tanto buon senso, pediatra tedesca aperta e di buon senso, amici tedeschi medici con cui abbiamo vissuto la gravidanza e la maternità insieme, con problemi diversi, ma in parallelo, una puericultrice di grande esperienza che ci ha sempre assicurato il suo supporto, e non è poco nei primi mesi di vita di un neonato). Tutto questo per dire che l’alimentazione di Alice è sempre stata molto varia, compatibilmente con le sue problematiche, un po’ di tutto, fino al limite possibile.

Lo so. Qualcuno di voi dirà: “Ma Monica! Ma tu sei fissata! Ma sempre di alimentazione devi parlare! Occupati d’altro, staccati dalle allergie di tua figlia! Trovati un’occupazione che ti distolga dall’argomento allergie, dermatite atopica, alimentazione!”

O almeno questo è quello che talvolta mi sento dire da alcuni… che non hanno il problema in casa.

Fortunatamente altri mi dicono “La ricerca che fai è un dono prezioso per Tua figlia, avessi io il tempo di cucinare diversamente a casa, di informarmi su ciò che sarebbe meglio mangiare a tavola, non solo nel caso dei bambini, ma anche degli adulti… eccetera eccetera.”

L’argomento mi sta particolarmente a cuore, perché le allergie di Alice stanno a me come un paio di occhiali stanno ad un miope. Sono state necessarie per aprire gli occhi, per diventare consapevole di ciò che mangio, di ciò che si vuol far credere che sia bene mangiare, dello stile di vita che possiamo scegliere, non sempre quello degli altri…

E chiuderò questo articolo (senza fine) con una didascalia letta ai piedi di una riproduzione di un dinosauro esposta al Museo di Storia Naturale di Milano (Esposizione permanente) che ho fotografato parzialmente e che riporto qui sotto e che in sintesi dice: “Sembra che i dinosauri carnivori crescessero molto in fretta […] ma non vivessero più di 40-50 anni. Invece, gli erbivori  […] fino a superare l’età di 120-130 anni.”

Museo di Storia Naturale di Milano, Esposizione Permanente di Paleontologia

Partirò da questo post per scriverne un altro… intanto riflettiamo gente, riflettiamo…

Di seguito gli altri suggerimenti per questo Venerdì del Libro:

Se invece volete scorrere le mie recensioni passate, cliccate qui.

A tutti un buon fine settimana.

19 commenti

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19 risposte a “LIBRI & BLOG: Ma se ci chiedessimo cosa mangiava l’uomo…

  1. solo – anche perchè ho la cucciola febbricitante in braccio e solo una mano… – “come hai ragione!” a presto 🙂

    • o piccola, mi spiace, e mi ricordo di avere avuto alice in braccio a lungo febbriciante, ma crescono, si rafforzano, abbi fede e tanta, tanta, tantissima pazienza, grazie di essere passata comunque:)

  2. Che dire viva le tue fissazioni che ci portano sempre tanti spunti interessanti.
    Piano piano mi sto avvicinando a diventare vegetariana, per cui cucino cereali, legumi e verdure in gran quantità ma non sempre riesco ad attirare gli altri componenti della famiglia, il grande adoro la carne, il piccolo il pesce, e le verdure vanno a periodi e devono essere cucinate solo in un certo modo.

    • Come ti capisco kemate, ci sono marito e figlia che mi chiedono puntualmente:”E oggi cosa cucini? Carne spero…” Li ucciderei, anche a me piace, ma in piccole dosi e alla mensa scolastica la propongono più di una volta la settimana… le verdure… prova le polpette, i polpettoni, i tortini… in questo modo riesco a propinare alla figlia anche la verza! ma deve avere una gran fame!!!
      E grazie! Sapere che le mie fissazioni sono utili, mi rincuora:) 🙂

  3. Sono onorata! Grazie mille Monica. Bellissima sorpresa! La strada è ancora lunga, ma passo dopo passo…un abbraccio.

  4. Io purtroppo adoro la carne e gli insaccati (ma anche quasi tutta la verdura) e sono sovrappeso. La lotta quotidiana con il cibo è snervante. Sto aumentando la frequenza di assunzione di legumi e di cereali integrali. Ma che fatica!
    Nonostante abbia frequentato in passato anche una psicologa non sono mai venuta a capo di queste mie ossessioni alimentari. Tutto ciò che mi stressa crea una voragine che va riempita solo di cibo. Un disastro

  5. Io concordo con chi ti dice che le tue ricerche sono preziose… per tua figlia ma non solo per lei!

    • @Grazie Ste, sebbene i dubbi talvolta mi vengano…
      @Cara Mammozza… non è mai troppo tardi per correre ai ripari, e a questo proposito, se vuoi, posso darti un’indicazione, credo, utile, ma privatamente. E per cucinare e apprezzare la cucina a base di legumi ecc. potresti iscriverti ad un corso di cucina vegetariana o macrobiotica.

  6. Fortuna che almeno ci sei tu che sei fissata… e io posso venire qui ad imparare tante cose utili!
    Grazie,
    buon fine settimana.

    • Grazie Monica, allora continuerò a tormentarvi… tra una ricetta e l’altra, tra un libro ameno e l’altro… Grazie a te del tuo commento e a presto:)

  7. Grazie di tutti questi spunti interessantissimi! Non si tratta solo di allergie, ma di una cultura dell’attenzione e della consapevolezza quella che ci aiuti a sviluppare: ad esempio io ho deciso di non prendere più nemmeno ‘per scorta-sai-se-mi-dimentico-di-farlo-io’ gli omogeneizzati industriali… Basta vedere le calorie: cosa e quanto-di-questo-cosa ci mettono per far arrivare le calorie al doppio della frutta di partenza?? E’ difficile cambiare le abitudini, ma la spinta di farlo per i figli dà un senso diverso a tutto… Grazie!

    • Sì, Jessica, è proprio come dici, ma molti, e molte sono mamme, mi guardano con aria di compassione, e mi dicono”Ma se Alice non fosse allergica, non staresti a preoccuparti tanto”, invece è questo il punto, Grazie ad Alice, oggi sono più consapevole, ma vaglielo a spiegare!

  8. Ciao, passo per avvisarti che è pronto il pdf della raccolta “Una gita senza formaggio” a cui hai partecipato qualche mese fa.
    Scusa per il ritardo!!
    Buona domenica!
    Cristina

    http://panperfocaccia-grianne.blogspot.com/2011/11/il-pdf-della-raccolta-senza-formaggio-e.html

  9. post molto profondo e ricco di spunti, monica, come sempre d’altronde.
    il tema dell’alimentazione sana è per me un punto dolente. compro biologico, cucino tutto da me, ma se dovessi dire che ciò che faccio è particolarmente sano, beh, mentirei. molti dolci, cucina ricca e saporita, insomma, niente che vada bene. almeno mangio, e faccio mangiare ai miei cari, molte verdure. ma per il resto dovrei imparare molto…

    grazie delle riflessioni!

    • Cara Gaia, come te io prima che nascesse Alice, sebbene… mia madre già ai tempi aveva una certa attenzione, favorita dal fatto che i miei nonni ci fornivano materia prima di qualità (uova, polli, conigli allevati da loro, ortaggi e frutta coltivata nell’orto, mais coltivato in campagna, vino di autoproduzione… non so se mi spiego…, quindi c’è una certa cultura di base, ma oggi quello stile di vita lo condividono, per ovvie ragioni, in pochi). L’incremento dei tumori tra parenti, amici e conoscenti mi sta allarmando e quando ho chiesto ad alcuni esperti cosa fare per prevenire, oltre ad uno stile di vita corretto (movimento, niente fumo niente alcool eccetera), una sana alimentazione, dove per sana si intende cibi di origine biodinamica, cereali integrali, tanti legumi, semi oleosi, ecc. io conosco chi applica alla lettera quel tipo di alimentazione e ci riesce con successo, ma anch’io ho difficoltà ad applicarlo in toto in casa nostra. Ma almeno ci provo… Sebbene sul bio mio marito abbia tantissimi dubbi (e non solo lui, perché informandomi scopro che non sempre è tutto bio quel che si vende…). Io scrivo e scrivo ma ieri a pranzo, sai cosa abbiamo mangiato? Bollito misto! Ma stasera… passato di verdura!!!

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