Il cavolfiore che ride

SENZA PROTEINE DEL LATTE E DELL’UOVO, SENZA NICHEL, SENZA ISTAMINA

CON SOIA, CON O SENZA GLUTINE

Il cavolfiore che ride...

Quella di oggi non è una ricetta, ma soltanto un modo di presentare le verdure ai propri figli che per qualche ragione, a noi sconosciuta, rifiutano di mangiare quello che hanno sempre gradito fino a quel momento. Nel nostro caso ha funzionato, restituendo al cavolfiore la sua “dignità” !

La Nonna Lele, quando voleva far mangiare il cavolfiore ai suoi figli, lo irrorava di besciamella! Ma… ad Alice la besciamella vegetale non piace moltissimo, per ora, e tutto sommato, il contorno dovrebbe essere leggero, per accompagnare magari altri piatti più nutrienti.

Io, questa volta, ho usato una salsa di soia (bio) che però contiene frumento, quindi non adatta in caso di allergia al glutine o di celiachia, ma ciascuno di voi può sbizzarrirsi, usando la salsa che più aggrada, tipo pesto, salsa di pomodoro ecc. Ripeto: questa non è una ricetta, bensì solo un modo di presentare un ortaggio che talvolta non è molto gradito dai più piccoli.

L’idea forse non è originalissima, basti pensare ai ritratti eseguiti nel ‘500 da Giuseppe Arcimboldo (proprio in questi giorni, fino al 22 maggio p.v., oltre trecento opere ripercorrono il percorso artistico dell’artista, alla Mostra allestita presso Palazzo Reale, Milano), combinando frutta e verdura ma anche pesci, uccelli e libri (qui un esempio tratto da Google).  A lui forse si sono ispirati anche i creativi di una nota catena di supermercati. Io… quel giorno ero disperata e volevo che mangiasse la verdura, perché ero stufa dell’ennesimo rifiuto (sarà che ha i suoi gusti, come tutti, sarà la crescita, l’affermazione di sé, sarà una protesta contro qualcosa che non so, oppure  è solo stufa della “solita minestra”…) e quindi le ho detto…

“Ma lo sai che oggi viene a pranzo da noi un cavolfiore che ride?!”,

“Mamma! Ma cosa stai dicendo!?!”,

“Vieni a tavola e vedrai…”.

Ha funzionatoooooooooooo!

Fantasia… la fantasia non è una prerogativa dei pazzi, bensì delle persone sane. La fantasia è una risorsa importantissima per affrontare le difficoltà piccole e grandi, per superare momenti difficili della nostra vita, per trovare soluzioni creative a problemi apparentemente senza uscita, per  darci la possibilità di aprire un’altra porta, dopo che se ne è chiusa una. Il cavolfiore è ovviamente solo un pretesto …

Anche questa “non ricetta” partecipa alla Raccolta di Ricette “Una Ricetta per il Santa Lucia”, di cui ho già parlato in questo post.

Una Ricetta per il Santa Lucia e per tutti i suoi piccoli pazienti!

5 commenti

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5 risposte a “Il cavolfiore che ride

  1. Ciao Cara! grazie per gli auguri e per la ricetta! vado ad aggiornare la lista! un abbraccio!!!!

  2. Pingback: Una ricetta per il Santa Lucia | Cooking Planner

  3. Monica sei eccezionale! Ti aggiungo al mio blogroll ne vale davvero la pena 🙂
    Se ti va passa a trovarmi, magari trovi ulteriori idee che possono esserti utili. Un abbraccio

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