Lo zaino di Emma. Un libro per tutti e ad ognuno il suo zaino.

Lo zaino di Emma by mimangiolallergia“È come se Emma avesse uno zainetto pesante sulle spalle, che complica un po’ le cose, le fa fare più fatica in tutto, ma non c’è nulla che non proverà a fare, se lo vorrà. A volte quello zaino contiene solo il necessario, a volte ha un’attrezzatura più pesante, dipende dall’impresa che dovrà affrontare”.

Martina Fuga, racconta la sua storia di vita possibile. Ricordi, episodi, riflessioni si snodano lungo il percorso di accoglienza della diversità della figlia iniziato quasi dieci anni fa. Nelle istantanee di vita – narrate in una prosa asciutta ed essenziale – si alternano difficoltà e conquiste, dolore e coraggio, paura e fiducia nel futuro, in un equilibrio delicato che la vita spesso impone. Lontano da intenti buonisti, spietato come la verità sa essere.

Lo zaino di Emma racconta lo straordinario rapporto che lega una madre a una figlia e offre spunti di riflessione a chiunque si interroghi sul senso vero della vita.

Secondo voi… che cosa c’è in quello zaino?

Prima di svelarvi il contenuto, leggete ancora qui:

[…] C’è stato un giorno in cui tutto è cambiato, il giorno in cui sono diventata mamma. Il giorno in cui sono entrata davvero nel mondo dei grandi, il mondo dei genitori, il mondo delle cose che non si possono cambiare […] Emma, come tutti i miei figli, mi offre ogni giorno uno specchio in cui guardarmi. Ma, a differenza degli altri, mi porge anche una lente di ingrandimento che mi fa vedere i dettagli delle cose come non li avevo visti mai; ma anche un binocolo che mi costringe a guardare sempre più lontano, e infine un telescopio che mi offre nuovi punti di vista, nuove prospettive sul mondo e mi fa sentire piccola, e mi ricolloca nell’universo.[…] (tratto dal libro Lo Zaino di Emma, di Martina Fuga, edito da Mondadori, pp. 8-9)

Bene, se state pensando che in quello zaino ci siano intolleranze alimentari e/o allergie alimentari con kit salvavita per affrontare gli imprevisti vi sbagliate; se pensate che ci sia il diabete tipo 1 e insulina, vi sbagliate; se pensate che vi sia l’autismo, la DSA, la SMA… vi sbagliate ancora. E allora cosa c’è?!?

Lo zaino di Emma by MondadoriC’è la sindrome di Down che ho volutamente cancellato qua e là, perché in realtà ognuno di noi potrebbe metterci dentro il suo fardello.

Quando Manuela Cervetti, titolare insieme a Sabina Montevergine di Socialmediaholic, mi ha parlato di Lo Zaino di Emma, di Martina Fuga, edito da Mondadori, la prima cosa che ho pensato è stata proprio: se si cancella sindrome di Down, e si sostituisce con bambino allergico grave a rischio di shock anafilattico non cambierebbe nulla! Poi ho pensato ai genitori di figli diabetici tipo 1 che conosco, ai genitori di bimbi autistici, con DSA che conosco, e ai genitori di bimbi con SMA che non conosco ma di cui so per sentito dire, anche grazie a Claudia Protti, e così via.

Quando poi ho letto uno stralcio dell’intervista a Martina Fuga apparsa su Io Donna è stato come un fulmine a ciel sereno:

 […] Non voglio compassione, né ammirazione: vorrei solo un rapporto con l’altro alla pari, in cui la diversità sia vissuta come un pezzo della nostra vita“. Perché ciascuno porta il suo zaino sulle spalle, un carico che può essere più o meno pesante. L’importante è non giudicare mai a priori. […]

Come non condividere lo stesso sentire?

Così come quando l’autrice descrive il rapporto con sua figlia, risponde che:

il nostro legame è sempre viziato dalla mia ansia da prestazione, la mia insistenza nello stimolarla al massimo per farla crescere nel miglior modo possibile.[…]

o come quando guarda al futuro:

[…] Cominci a proiettarti nel futuro e a pensare che devi vivere il più a lungo possibile: diventa il primo pensiero al mattino e l’ultimo la sera. Quel giorno qualcosa si è rotto: non solo ho riposto l’immagine del figlio perfetto che tutti coltivano in gravidanza nel cassetto dei peccati, ma ho rinunciato per sempre a vivere il presente.[…]

Senza pensare quando conclude l’intervista dicendo che:

[…] Quest’estate al mare un bimbo ha detto a Emma: “e tu da dove salti fuori? Con quella faccia strana e brutta brutta… Chi sei?”. Quelli sono momenti terribili: mi paralizzano, sento il suo dolore sotto la pelle, e allo stesso tempo mi arrabbio con me stessa perché non riesco a difenderla e proteggerla come vorrei. Credo che nel mio zaino ci sia questo: non potrò risparmiarle di affrontare il mondo e la parte di dolore che la vita le riserverà. Ma questo non vale forse per tutti i figli? Fine dell’intervista.

Lo sto ancora leggendo, ma sono sicura che la prima impressione sarà confermata dalla lettura del resto del libro in cui una madre parla di sé, in modo così autentico, spontaneo, talvolta crudo, ma soprattutto con il coraggio di mettere a nudo anche quelle emozioni che non vorremmo che gli altri vedessero… Un libro di cui consiglio la lettura sinceramente non solo alle madri, ma anche ai padri che potranno specchiarsi nel padre di Emma, presente, per fare la sua parte non solo come papà, ma anche compagno di vita che condivide e riconferma la sua promessa di esserci.

Non conosco Martina, ma come lei dice nel suo blog imprevisti, anch’io penso e ripeto spesso che mia figlia non è speciale per le sua condizione di allergia, bensì per come è lei.

Oggi vi risparmierò le mie considerazioni sui figli allergici, intolleranti o quant’altro, perché spero di leggere le vostre nei commenti a questo post, oppure nel blog imprevisti, la cui autrice è prima di tutto una mamma, la quale, insieme ad un papà, aiuta la propria figlia a portare quello zaino, come del resto fa qualsiasi genitore dalla nascita di ciascuno dei suoi figli, solo con un po’ più di fatica.

Il libro è disponibile sia in versione cartacea sia in formato ebook.

Bene, e con questo libro partecipo al settimanale appuntamento IlVenerdìDelLibro di HomeMadeMamma.

24 commenti

Archiviato in LIBRI & Riviste, PENSIERI DI UNA MAMMA

24 risposte a “Lo zaino di Emma. Un libro per tutti e ad ognuno il suo zaino.

  1. lo sto’ leggendo anch’io e’ vero ognuno di noi ha il suo zaino vorremmo portarci anche quello dei nostri figli ma non si può…

  2. Ho avuto occasione di incontrare Martina ad un evento di promozione alla lettura, mi ha dato l’impressione di una persona molto carismatica, e anche molto carina e disponibile, io non sapevo nulla di Emma allora, e peraltro condivido assolutamente quel che ha scritto lei e le tue riflessioni.
    Lo leggerò sicuramente, grazie della segnalazione, dedico davvero poco tempo al web da qualche mese e mi perdo molte iniziative e uscite interessanti.

  3. Steffi

    Lo leggerò certamente.
    Non vi chiedete mai se noi mamme non zavorriamo di ansie lo zaino dei nostri figli allergici? Io confesso di temerlo… perchè loro le ‘sentono’ prima ancora di capirle.. soprattutto il mio che è ancora piccino. Ma ci lavoro ogni giorno affinchè capiti sempre meno!

    • Io sì, e oggi che 9 anni ancor di più. Ascoltarsi, accogliere le nostre emozioni (come dice anche una cara amica “virtuale”, Silvietta in questo bell’articolo su genitoricrescono, guardarle, dar loro un nome (quante volte il risultato finale è l’aggressività, ma dietro ci sono paura, angoscia, ansia) sono i primi passi per diventare genitori consapevoli, anche delle proprie scelte, di comportarsi in un modo piuttosto che un altro.
      Grazie del tuo prezioso e saggio spunto di riflessione.

  4. Grazie per questa bella presentazione di un libro che ho deciso di acquistare appena ho saputo che era finalmente disponibile, acquisto che poi ho rimandato per mille impegni ma oggi, visto che me lo hai ricordato, lo compro e lo carico nel mio ebook reader così mentre Samu fa hip hop io leggo! Grazie anche per aver citato i bimbi con la SMA ❤

  5. Lo leggerò di certo. Assolutamente. La tua recensione e’ sentita è bellissima.

    • Grazie e mi fa piacere che tu lo dica, perché l’ho scritto in un’ora e mezza dopo aver avuto in mano il libro e letto qualche pagina e non ho resistito all’impulso di scriverne subito, per la forte solidarietà che ho provato, anzi, empatia, perché non ho avuto bisogno di mettermi nei suoi panni, in parte li vesto anch’io:-)

  6. Non sapevo dell’uscita di questo libro. Condivido le tue considerazioni: all’interno di quello zainetto ci possono stare dfficoltà di diverso tipo… un libro che parla di vita, di emozioni, di difficoltà ma non solo di quelle … da comprare…

    • Eggià… esatto, non solo di difficoltà, ma soprattutto di “come” si può decidere di affrontare le difficoltà, e di “come” si può decidere di cogliere le opportunità grazie a quella lente di ingrandimento di cui parla Martina.

  7. Grazie ragazze!
    Quando ho deciso di accettare la sfida di scrivere questo libro avevo un sacco di dubbi, uno di questi era che non volevo scrivere un libro solo per mamme “down”, un libro di nicchia. Volevo un libro per mamme e magari anche papà. Oggi l’eco delle vostre parole dentro la scatola web mi fa felice e scioglie almeno uno dei miei dubbi.
    Grazie a tutte!

    • Cara Martina… hai centrato perfettamente l’obiettivo!
      E grazie a te per l’opportunità e lo stimolo a guardarsi dentro, ad ascoltarsi, a non vergognarsi delle proprie emozioni anche quando sono “brutte”, anche quando ci fa sentire in colpa provarle.
      Grazie.

  8. Pingback: Venerdi' del libro: Ali di babbo |

  9. Grazie una testimonianza molto toccante. Cercherò di sicuro anch’io il libro di questa mamma coraggiosa.

  10. Ho lavorato per tanto tempo con bimbi down, autistici o con disturbi cognitivi di vario grado ed è stata un’esperienza che mi ha cambiato ma sopratutto ora, da madre, rivaluto le mie considerazioni, valutandole da un altro punto di vista. Prima mi chiedevo “e se fosse capitato a me?” Ora mi chiedo “se fosse capitato a LUI??” E il cuore si schiude, si modella negli occhi di quei bimbi ed è interessante capire cosa pensa una mamma che deve affrontare una situazione del genere. Il concetto del “non compatire” era alla base del mio lavoro, non avrei potuto lavorare bene se non avessi prima imparato che avevo davanti delle persone con i loro pregi e difetti, virtù e limiti come tutte le altre. Ma un conto è dirlo (mi sembra che siano tutti buoni a predicare l’integrazione), un conto è farlo davvero, guardare “oltre”. Non è stato facile. Comunque è vero, ogni madre deve combattere con gli insulti al parco, purtroppo ce ne sono sempre, anche solo per qualche minimo difetto fisico. A me ancora non è capitato ma vorrei preparare anche io mio figlio ad essere pronto a questo mondo che ti taglia fuori per ogni nostra debolezza, qualunque essa sia. Figuriamoci se hai un problema così grave….grazie del consiglio…

    • O Beat… grazie a te di aver lasciato il tuo commento che dimostra vicinanza, e dopo aver letto il tuo post, mi viene da fare una considerazione: non importa cosa ci affligge, ma come stiamo in quel momento e quali energie riusciamo a mettere in moto per affrontarlo. Nessuno può giudicare la stanchezza di una madre. E… non è vero che i tempi peggiori sono i primi mesi, io li ricordo come un periodo meraviglioso. Il futuro è pieno di imprevisti, sta a noi decidere come porci e come affrontarli. Un abbraccio.

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