#Bastabufale: un decalogo per giovani e meno giovani a caccia di notizie in rete

Un decalogo contro le bufale, una cassetta degli attrezzi per permettere alle ragazze e ai ragazzi di difendersi dalle false notizie che circolano in Rete. Lo hanno presentato ieri a Roma la Presidente della Camera, Laura Boldrini, e la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, dopo l’accordo lanciato lo scorso maggio a Montecitorio fra la Camera dei deputati e il MIUR. L’iniziativa fa parte di un più ampio pacchetto di azioni che il Ministero sta mettendo in campo per la prima volta sul tema del controllo delle fonti e per l’educazione civica digitale.  Nel sito del MIUR è possibile scaricare il decalogo. (MIUR/Comunicati Stampa)

Destinatari sono gli Studenti e e le Studentesse della Scuola Secondaria di primo e secondo grado, ma in realtà ci riguarda tutti.

Riguarda tutti coloro che siedono davanti al computer e cominciano a navigare in rete alla ricerca di una notizia, di un approfondimento, perché non basta saper leggere, occorre anche sapere per saper interpretare ciò che si legge.

Una delle ragioni per cui ho aperto il blog nel 2010 è proprio questa: ero stanca di leggere disinformazione a discapito dei diretti interessati, pazienti allergici e/o affetti da dermatite atopica e loro famigliari.

Condividi solo notizie che hai verificato. Usa gli strumenti di Internet per verificare le notizie. Chiedi le fonti e le prove. Chiedi aiuto a una persona esperta o a un ente davvero competente. Ricorda che anche Internet e i social sono manipolabili.

Sono solo alcuni degli otto punti presentati,  perché i due mancanti saranno stilati direttamente dagli studenti, mentre agli insegnanti saranno messi a disposizione materiali didattici collegati all’iniziativa.

In rete circolano, per ritornare al nostro tema, troppe informazioni che in realtà informazioni non sono o perché trattasi di “opinioni” dell’autore dell’articolo, o perché trattasi di informazioni non verificate che non corrispondono al vero, quando non sono addirittura notizie false. Il primo esempio che mi torna in mente è quello relativo ad un articolo (in un sito destinato alle mamme) in cui l’autrice “prescriveva” una pomata antistaminica per contrastare “il fastidioso” prurito dovuto a dermatite atopica (!) Mi sono sentita semplicemente arrabbiata, impotente e desiderosa di fare qualcosa… ma a chi segnalare questi comportamenti? E poi? Interessa davvero a qualcuno correggere certi comportamenti in rete? Temo di no, per cui ho pensato di scrivere un libro… poi ho invece deciso di aprire un blog e… sono ancora qui a scrivere.

Il decalogo, da solo, non aiuta certamente a risolvere il problema, ma richiama tutti a riflettere sull’uso che noi adulti, e i nostri figli, facciamo della Rete.

In realtà, la campagna #Bastabufale rientra in un pacchetto più ampio di azioni, il ‘Decalogo anti-bufale’, che coinvolgerà oltre 4,2 milioni di studenti ai quali darà gli ‘attrezzi’ per difendersi dalle ‘fake news’, messo a punto dal Miur sul tema del controllo delle fonti e per l’educazione civica digitale. Fra i partner del progetto ci sono la Rai, la Federazione degli editori (Fieg), Confindustria. Ma anche le piattaforme su cui circolano le false notizie, come Facebook e Google.

Nell’articolo dell’Ansa si legge altresì qualcosa che io condivido in pieno:

“I giovani di oggi sono nativi digitali, ma non devono essere consumatori passivi di tecnologia, quanto piuttosto consumatori critici e produttori consapevoli di informazione e conoscenza. È un principio cardine anche del nostro Piano nazionale per la scuola digitale. Le nuove generazioni devono saper valutare l’informazione, riconoscere l’attendibilità delle fonti, comprendere dinamiche e regole che intervengono sulla circolazione e sul riuso di tutte le storie che vengono presentate come notizie. Devono rifiutare un linguaggio d’odio e avere rispetto dei diritti altrui dentro e fuori la Rete. Noi adulti dobbiamo avere strumenti, conoscenze e competenze per sostenerli” ha detto Fedeli.

“Noi adulti dobbiamo avere strumenti, conoscenze e competenze per sostenerli” Voi pensate di averli? Io… forse in parte, ma quasi quasi torno studente e torno a scuola 🙂

Per gli addetti ai lavori nel mondo scolastico, potrà essere utile sapere quanto aggiunge il MIUR:

Le azioni del Ministero sul fronte dell’educazione civica digitale e dell’educazione ad un uso corretto del web rientrano nelle indicazioni sul potenziamento dell’offerta formativa previste dalla legge 107 del 2015 (Buona Scuola). Nell’ambito del progetto “Generazioni Connesse” – www.generazioniconnesse.it,  attivato per promuovere un corretto uso della Rete e contrastare il cyberbullismo – il MIUR ha dedicato proprio al tema delle cosiddette fake news un personaggio della campagna in corso sui “Super Errori” del web che identificano gli errori più comuni compiuti dalle e dai ragazzi in Rete. Il 27 ottobre scorso, presentando il Piano nazionale per l’educazione al rispetto, sono state diffuse le Linee guida per la prevenzione e il contrasto del cyberbullismo. Grazie ad un accordo con la Camera dei Deputati nelle scuole è già stata inviata la Dichiarazione dei diritti in Internet, per promuovere una corretta educazione civica digitale. Sempre su questo fronte, il Ministero ha stipulato anche altri accordi-chiave come quello siglato il 18 ottobre con la Federazione Nazionale della Stampa Italiana a Roma che mette al centro la cultura dell’informazione e della correttezza delle fonti, in chiave anche di contrasto all’illegalità. Per offrire una risposta educativa sul tema del linguaggio dell’odio in Rete il Ministero ha invece rilanciato nelle scuole il Manifesto delle Parole Ostili (http://www.paroleostili.com/).

Fonte: http://www.miur.gov.it/-/scuola-boldrini-e-fedeli-presentano-decalogo-anti-bufale-il-progetto-riguardera-4-2-milioni-di-ragazzi)

Leggo che sarebbe già stata inviata alle Scuole la ‘Dichiarazione dei diritti in Internet,’ per promuovere una corretta educazione civica digitale. Indagherò… 😉

A tutti buona lettura e a presto, in rete, più consapevoli.

Di seguito il link al sito del MIUR per scaricare il decalogo #Bastabufale.

E con questo post partecipo al settimanale appuntamento del Venerdì del Libro di HomeMadeMamma, insieme ai preziosi suggerimenti libreschi delle altre partecipanti.

 

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