LIBRI: La Rilegatrice del Fiume… cambiare vita si può…

La Rilegatrice del Fiume, di Anne Delaflotte Mehdevi, edito da Frassinelli  è un libro che mi ha letteralmente tenuta incollata alle pagine per tre sere (notti?), sia per la trama avvincente, sia per la delicatezza e la sensibilità con cui caratterizza ciascun personaggio, sia per… la possibilità di accarezzare l’idea del cambiamento, radicale, profondo, di luogo, di vita, di mestiere.

“Nella quiete della Dordogna, nella casa del nonno affacciata sul fiume, Mathilde ha trovato finalmente la sua vocazione: si è dedicata all’attività di famiglia, la legatoria di libri antichi. […] ”. E non è poi tanto diverso da ciò che è accaduto all’autrice: “Anne Delaflotte Mehdevi nasce in Borgogna […] Studia diritto internazionale e coltiva la passione per la musica, suonando il pianoforte e studiando canto lirico. Dal 1993 vive con il marito americano a Praga, dove ha aperto una libreria internazionale. Dopo la nascita del primo figlio ha imparato il mestiere di rilegatrice e ha cominciato a scrivere, il suo primo romanzo è appunto “La rilegatrice del fiume”

Mentre lo leggevo avvertivo una voglia di cambiamento, assaporavo la sua gioia di fare ciò che le piace, condividevo i suoi timori per il nuovo, per il cambiamento, rivedevo un paesino in cui trascorro spesso qualche giorno di villeggiatura, con la vita del vicolo, con i suoi dissapori, le sue solidarietà, con la curiosità morbosa di alcuni e la generosità indiscussa di altri, ma soprattutto i ritmi a misura di uomo, di donna, di bambino, di famiglia.

La lettura sarebbe piacevole anche senza i brani di Cirano messi qui e là, non sempre in perfetta sintonia con il passo appena descritto, ma sarà la passione per la lirica che ha avuto il sopravvento.

E mentre leggevo … mi sono domandata cosa farà da grande nostra figlia, la nostra piccola, grande Alice (sei anni è un età un po’ così), la quale sembrerebbe (per ora) determinata a diventare vulcanologa, quindi si è già informata quale scuola superiore sarebbe meglio frequentare per studiare vulcanologia all’università. Cambierà idea almeno cento volte (non vi dico gli altri mestieri antagonisti, perché su alcuni, uno particolare ci sarebbe molto da discutere, ma non è questo il momento… diamole tempo…).

E poi mi è venuto un altro pensiero, suscitatomi dalla lettura di un brano del libro in cui l’autrice descrive un passaggio della rilegatura del libro che richiede l’uso dell’albume… E allora mi sono chiesta (mai leggere di notte, porta cattivi pensieri), quanto le sue scelte lavorative saranno condizionate dalle sue allergie (non solo agli alimenti); quanto il nostro atteggiamento di genitori la influenzerà; e se volesse fare un mestiere o svolgere una professione e non potesse seguire i suoi sogni per una delle sue allergie?

Un esempio banale si è presentato proprio questa settimana e si tratta del suo hobby, scelto da lei, badate bene: il flauto. Sarebbe ancora piccola per suonare uno strumento, soprattutto il flauto traverso… Ma da quando siamo rientrate in Italia, io l’avevo iscritta ad un corso di propedeutica alla musica, basata sul gioco, sia perché non andava all’asilo, sia per conoscere io altre mamme, sia per fare qualcosa insieme di piacevole e divertente e la musica mi sembrava un buon inizio. Dall’anno scorso zampetta sul flauto dolce,  ma lei vuole il flauto “vero”. La sua insegnante, cara ragazza, paziente e generosa, le ha prestato il suo, a cui va aggiunto una testata ricurva, quindi ci ha messo in contatto con un riparatore professionista che… quando ha saputo che Alice è un soggetto allergico, mi ha subito detto che potrebbe sensibilizzarsi al nichel, sebbene per il momento i test non abbiano rilevato nulla di significativo, perché ha visto molti casi di sensibilizzazione a posteriori e in quel caso particolare diventerebbe un problema, però ci potrebbero essere degli espedienti e sembra che l’industria musicale si stia attrezzando, forse più per moda, che non per necessità degli allergici, e stiano comparendo sul mercato flauti in “plastica”…

E allora mi sono detta, lasciamola libera di sognare, di fantasticare su ciò che farà da grande, che scelga il mestiere o la professione che vuole, indipendentemente dalle sue allergie (certo se decidesse di fare l’assaggiatrice per qualche industria alimentare, dovrei farle un discorsetto…) e poi troveremo soluzioni e rimedi del caso. O no?

A tutti un buon fine settimana, anche con i suggerimenti di questo Venerdì del Libro di HomeMadeMamma:

con quelli disponibili nella nostra Biblioteca su anobii aggiornata da Paola, e con i libri da me recensiti qui.

39 commenti

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39 risposte a “LIBRI: La Rilegatrice del Fiume… cambiare vita si può…

  1. Bel suggerimento… Lo leggerei molto volentieri. Anzi, sai che ti dico, mi metto subito in moto per cercarlo.

    • @ Ste, non ti deluderà, basta che non badi alla terminologia talvolta troppo ricercata, talvolta non spiegata (perché afferente la tecnica di rilegatura), i brani di Cyrano de Bergerac
      @Palmy, g r a z i e! Mi sembra un bell’incoraggiamento!
      @Jessica, grazie, me lo auguro, soprattutto dovrò tenere a bada il mio lato genitoriale “critico”… ricambio l’abbraccio:)

  2. Ti racconto la mia esperienza: mia sorella ha la sindrome di Steven Jonhson (vedi wikipedia) che in sintesi non permette di assumere antinfiammatori non steroidei e contemporanemante soffre delle comuni allergie curabili con quegli antinfiammatori, eppure si è alureata in chimica e ha lavorato per anni presso le case farmaceutiche!

  3. Ciao Monica! Non credo ci sia insegnamento migliore di questo! Come ci racconti tu, l’allergia non è un limite ma una scoperta quotidiana di nuove possibilità e penso che con questa pratica quotidiana ad Alice verrà naturale sperimentare nuove strade in tutto. Un abbraccio

  4. Ciao monica, con una mamma cosi’ attenta alice trovera’ la sua strada serenamente. tra l’altro sembra una bimba curiosa (la vulcanologa……gioele e’ passato dall’astronauta al bidello!) ed e’ come dici tu: i nostri limiti possono essere il modo per trovare nuove risorse.
    grazie per il suggerimento, ho voglia di leggere di qualcuno che ha avuto la forza di cambiare, io che sono cosi’ancorata alle certezze.

    • Grazie Alessandra, sì, si è appassionata ai vulcani all’asilo e da allora… stiamo cercando di pianificare un viaggio alla scoperta dei vulcani… ma non sono dietro l’angolo e per noi richiedono un po’ di organizzazione … il mangiar fuori casa non sempre è fattibile… ma non è mission impossible… come tutto il resto! Ogni volta che guardo chi è costretto su una seggiola a rotelle scendere sugli sci, o giocare a pallacanestro e eccetera, mi rendo conto che a volte i limiti più insormontabili sono quelli dettati dalla mente, non dalle limitazioni fisiologiche, handicap o allergie che siano:)

  5. Sembra un libro curioso, e nella vita a volte ci si trova a “cambiare rotta” per scelte o perchè le cose a loro volta mutano. In bocca al lupo per la bambina, sicuramente troverà la sua strada in base alle sue esigenze…è vero, a volte la mente ci limita più del corpo, ed è strabiliante vedere certe persone con problematiche serie che riescono a fare certe cose. Intanto lasciala libera di sognare e spaziare con la mente le occupazioni più fantasiose…oh poi magari farà davvero la vulcanologa chi lo sa? 😀

    • Grazie FraFre:) intanto dobbiamo portarla a vedere un vulcano… abbiamo già in mente due mete papabili, dobbiamo solo decidere e prenotare i voli…

  6. Monica, deve essere proprio un libro avvincente! Da come ne parli si percepisce proprio il gusto che hai provato nel leggerlo e mi hai trasmesso voglia di conoscere anche io questa storia…Grazie.

    Per la tua Alice…le auguro un futuro lavorativo pieno di soddisfazioni e con le minor limitazioni possibili (se proprio non fosse possibile non averne nessuna) 🙂

    • Maris, avevo scritto una bella replica… ma è scomparsa ed è ricomparsa la tua due volte… i misteri della blogsfera… quindi sì, l’ho trovato avvincente, ma… la scrittura all’inizio mi ha veramente infastidita, non so se per colpa del traduttore o dell’autrice e poi i brani di Cyrano c’entrano talvolta come i cavoli a merenda… ma nel complesso è bello!

  7. Mr Mifflin è stato per molti anni bibliologo, prima di passare a insegnare quel mestiere. E ricordo bene una volta che passò a trovarmi e mi riparò un libro proprio con corda e albume… 🙂

  8. Cara Monica, credo anch’io che i limiti si possano rivelare delle sfide in più per trovare soluzioni alternative, per praticare altre strade, e per scoprire risorse che non si sospettava di possedere. Io tendo per carattere a vedere il bicchiere sempre mezzo pieno.
    Michela

    • Beata te, Michela, io purtroppo tendo a vederlo mezzo vuoto, ma mi sforzo di vederlo mezzo pieno, almeno nelle situazioni estreme, altrimenti sono solitamente piuttosto ottimista, me nel pieno delle difficoltà autentiche devo attingere alle forze più recondite per non farmi travolgere… la vita talvolta ci mette a dura prova…

  9. ciao Monica,
    chissà che faranno le nostre bimbe? presto per dirlo…
    Allergie e vincoli: mi hai fatto tornare in mente la storia di un mio vecchissimo amico. A un certo punto ha iniziato a stare malissimo e hanno scoperto che era allergico a un particolare fiore che cresceva vicino a lui, han dovuto cambiare regione, i suoi si sono poi separati ha vissuto sballottato da parenti vari. 😦 Questo però non gli ha impedito di sposare una Australiana negli anni in cui era andato a scoprire il nuovo mondo, andare poi ad aprire un locale in Grecia e poi tornare in Italia. Sinceramente ora non so dove sia, ma anche se aveva un forma di allergia gravissima si è fatto una gran bella vita 🙂 Ragazzo serissimo e gran lavoratore, una persona positiva e gioiosa, nonostante l’infanzia decisamente difficile e la profonda solitudine da bimbo che deve aver patito.
    Per gli strumenti posso chiedere a mio marito (che suona fin da bambino un fiato per quel che so io è verosimile cosa dici), se ha questa passione falla suonare, la musica è una compagna di vita importantissima. Son curiosa: era un corso Gordon? 😉
    Sul libro: curiosa storia, e bell’inno al cambiamento, amo quel genere di libri e soprattutto l’idea di cambiamento in se’.
    Hai ragione sui limiti che ci autodiamo, sono i peggiori tra tutti, perchè potremmo sinceramente risparmiarceli e vivere meglio!
    Vulcani…. Santorini? Bella, vicina, economica… perfetta per una famigliola. Suggestive le spiagge nere di origine lavica, non c’è sinceramente molto da fare ma per una settimana di relax e osservazioni mi pare perfetta. Se no Madeira: selvaggia misteriosa ventosa… (ci andava in convalescenza la principessa Sissi) bacio

    • Ciao Cì!
      Complimenti al tuo amico! E’ un bell’esempio da seguire.
      Fiati… chiederò sicuramente al marito quando finalmente faremo incontrare ste due famigliole!
      Non era un corso Gordon, ma non ricordo quale, mentre flauto… mi sembra tradizionale, ma insaporito dalla creatività dell’insegnante:)
      Santorini… no, etichette in greco/inglese/regolamentazioni magari diverse, troppa feta ovunque in cucina… Madeira, non la conosco, ma pensavamo a Etna o Lanzarote… vi aggiornerò:)

      • Lanzarote deve essere meravigliosa, ho visto un documentario intenso in biblioteca di un mio concittadino che ci è andato coi figli. 🙂
        Certo che ne parleremo dal vivo… intanto ti riporto che mi ha detto: potresti cercare (però dice che potrebbero essere oggetti d’antiquariato ora) quelli in legno, sono i precursori di quelli in ottone… i dettagli allora li chiederai a lui 😉 magari venite ad un concerto, che ne dici? ciao!

      • Noi ci siamo stati senza nostra figlia ed è stata una sorpresa! L’ideale è andarci in piena estate, quando il contrasto del verde delle vegetazione risalta sul nero della terra… mentre in primavera i colori sono più attenuati. E per i flauto… parliamone:) a presto

  10. Catia

    Ciao Monica,
    non so che cosa farà Matilde da grande. E’ passata dall’egittologa al meccanico in pochi mesi…..
    Quello che so è che sicuramente le consiglierò di non abbassare il tiro rispetto a quelli che sono i suoi desideri e le sue ambizioni anche se avrà come compagna di viaggio la D.S.A.

    • a bè, allora siamo in compagnia, e se saremo ancora qui ad aggiornare i nostri blog avremo di che raccontarci. DSA… ho una cara amica, al cui figlio hanno diagnosticato tardi la DSA, ma vivono in Germania, e … per una volta tanto posso dire, meglio essere dislessici in Italia che non in Germania, perché lì ci sono molte resistenze a venire incontro a questi soggetti, soprattutto a livello istituzionale, se tu hai buone esperienze mi piacerebbe mettervi in contatto un giorno… grazie di aver condiviso, ognuno ha il suo zainetto…

  11. Ciao monica, non riesco a inserire il commento ma ci riprovo perche’ ci tengo a dirti che con una mamma cosi’ attenta alice non avra’ problemi a ‘convivere’ con la/le sue allergie. I nostri limiti non ci impediscono di seguire le passioni! alice sembra anchr molto curiosa (la vulcanologa….gioele e’passato dall’astronauta al bidello). bello il tuo consiglio, magari avete il coraggio di csmbiare vita!

    • approvo anche questo, ma l’hai già lasciato, poi vado a controllare e ne cancellerò uno, ma questa settimana io faccio una fatica tremenda a lasciare commenti nei blog di blogspot… non so perché, quindi sarà reciproco…

  12. Pingback: Homemademamma » Venerdi’ del libro: “Come siamo fatti…”

  13. Un libro sul cambiamento radicale! Sembra proprio il libro fatto per me 😉
    A parte le battute, un bel libro sul cambiamento è quello che mi ci vorrebbe ora per non sentirmi “strana”.
    Vulcanologa?? Bello! 😀 Anche qui si adora i vulcani, ma niente ancora di ben definito per il futuro…
    Per il flauto incrocio le dita perchè il nikel non sia un problema… ma anche se lo fosse sono sicura che con una mamma e un papà come voi al suo fianco saprà risolvere e trovare una soluzione creativa per poter seguire il suo sogno.
    Un bacione e buon fine settimana
    Paola

    • Grazie Paola del tuo commento e dei “complimenti”, speriamo bene… e capisco la tua sensazione di “stranezza”, durerà per un anno/due e poi ti rimarrà invece la sensazione di essere comunque diversa, né migliore, né peggiore, ma diversa e qualche volta ti arrabbierai, altre ti sorprenderai, altre gioirai, altre vorrai appendere tutti ad un albero, altre vorrai invitare tutti in giardino per stare insieme… fasi alterne, perché ci sono Paesi che ti adottano e Paesi che ti vedono sempre come la straniera, ma sappi che questo può capitare anche nel proprio di Paese, esperienza personale… quindi stai serena… Un caro abbraccio, Moni

  14. ciao, mi è piaciuto molto il percorso che hai fatto in questo post, sarà che echeggia anche in me un’ansia di cambiamento che però si riflette sui figli. è una meditazione che bisogna coltivare, tenendo sempre belle impresse le tue parole di libertà e fiducia con cui chiudi questo post.
    off topic: io ero innamorata di viaggio al centro della terra e a 25 anni sono volata in Islanda. se potete, quando potrete, e se continuerà ad amare i vulcani, credo non ci sia terra più bella da visitare e amare. a presto..francesca aka silvietta

    • è vero, l’Islanda, me la dimentico sempre… ma magari lì quando sarò più grande… più robusta… meno allergica forse… agli alimenti, intendo, per avere più scelta… e grazie per il commento, ero indecisa se recensire questo libro o meno, ero combattuta perché la scrittura all’inizio è veramente un delirio, ma la trama, il vissuto dell’autrice hanno avuto il sopravvento e mi ha fatto veramente pensare sul cambiamento e su quanti pensieri produciamo per evitarlo… non so se mi spiego:)

      • hai fatto bene. sei guidata da un grande istinto. L’Islanda alimentarmente è un … niente. Ricordo che all’epoca (12 anni fa) la guida consigliava un solo posto dove mangiare in tutto il paese. e anche lì c’era : buffet di insalate, zuppa e baccalà fritto. il che non so se per voi sia un bene o un male, ma in sostanza noi siamo vissuti benissimo girando per ostelli (sono super puliti) e preparando noi, in buona parte pane in cassetta e aringhe….

      • grazie:)
        in effetti, se la vacanza non è lunghissima, un’alimentazione di sopravvivenza va più che bene, ma se devi leggere le etichette… la cosa si complica un po’, ma ci arrangeremo… ostelli con servizio cucina, quindi, molto interessante:)

  15. Il libro sembra proprio adatto a me, di quelli appassionanti con storie intense.
    Quando penso alla mia canaglietta che vuole lavorare con le macchine (prima gommista, ora costruttore) spero solo che quando sarà in grado di scegliere possa trovare qualcosa che lo appassioni e lo renda felice e che qualsiasi lavoro svolgerà ci metta tutto il suo impegno.
    Quest’anno ho diversi studenti con DSA più o meno importanti, non sono ancora ben preparata sull’argomento, ma quello che ho capito è che una diagnosi precoce aiuta moltissimo a compensare.

    • E’ vero mammozza, la cosa che io auguro a mia figlia è che possa scegliersi un mestiere, una professione che l’appassioni, il resto viene da sé. Io ho conosciuto qualche adulto affetto da DSA ma che hanno condotto una vita normalissima. Tutto dipende dalla diagnosi, come dici tu, fatta in tempo, dagli insegnanti che ti capitano… dalla struttura scolastica… In Italia c’è una Associazione che sembra funzionare bene, io non esperienza diretta, solo sentito dire… In ogni caso da quello che mi racconta la mia amica che vive nel nord della Germania, qui sembra essere gestita meglio… Ma… gli insegnanti che hanno studenti sulla DSA non hanno una struttura all’interno della Scuola a cui appoggiarsi?!

      • Dipende. quest’anno lavoro su due scuole entrambe istituti professionali. In quella più piccola ho meno ore ma storicamente è frequentata da ragazzi e ragazze certificati e c’è un pool numeroso e compatto di insegnanti di sostegno a cui chiedo spesso un aiuto per capire le varie situazioni. L’altra scuola è frequentata da molti stranieri e da studenti con famiglie molto problematiche alle spalle, che poco si occupano dei figli figurati se si sono preoccupati di chiedere un consulto. In questa scuola siamo lasciati un po’ a noi stessi. La provincia organizza giornate di confronto ma per ora non ci ho ancora partecipato.

      • non è vero dunque che la vita dell’insegnante è così facile 🙂 🙂 🙂 sto scherzando ovviamente, ma come sempre dipende … ci sono insegnanti, persone, che si lasciano scivolare tutto addosso, e insegnanti, persone, che si pongono domande… la vita dei primi scorre tranquilla, quella dei secondi… è più turbolenta:) in bocca al lupo e tieni presente l’associazione… si può anche partecipare ad un forum

  16. un libro coraggioso, finalmente devo trovare uno per me, di solito cerco e ricerco tutti per Flavio, grazie!

  17. Libro già segnato, e riflessione condivisa! Speriamo di riuscire a donare della ali ai nostri figli, che pensieri già ora, nè?!?

  18. Pingback: Venerdi' del libro: La rilegatrice del fiume |

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