Le allergie alimentari sono per alcuni una scocciatura, per altri un disagio, per qualcuno può essere fatale. Il ragazzo di Foggia morto qualche giorno fa, la ragazzina di 12 anni morta la scorsa primavera, sono tra quegli sfortunati per i quali l’allergia alimentare si è rivelata fatale. Non dispongo di informazioni sufficienti per farmi un’opinione sui casi specifici, né tanto meno per esprimere giudizi, ma mi sorge spontanea una domanda: cosa si sarebbe potuto fare per evitare che ciò accadesse? Non ho una risposta, bensì mi sovvengono altre domande che mi pongo in qualità di mamma di una bambina allergica.
Per oggi avevo in programma una ricetta, ma la notizia di quella morte, che forse si sarebbe potuta evitare o forse no, mi ha turbata, perché ci riguarda da vicino. Alice è allergica a diversi alimenti. Ad alcuni in modo particolare (proteine del latte e dell’uovo). In passato ha avuto una reazione allergica che ci ha spaventati: edema della glottide e angiodema del volto, in seguito all’ingestione di tre cucchianini di yogurt di capra, che aveva già assunto senza problemi. I sintomi sono fortunatamente rientrati dopo la somministrazione di un antistaminico liquido. Questa non è la sede per entrare nel merito dei fatti, ma mi limito a dirvi che da allora non giriamo né con iniezione di adrenalina, né di cortisone. Non siamo degli irresponsabili, ma i medici consultati allora non lo hanno ritenuto necessario. Dopo gli episodi di quest’anno, cominciano a sorgermi dei dubbi.
Chi ha un figlio allergico sa di cosa sto parlando, o forse no, per cui riporto di seguito una definizione che tra le altre mi sembra più chiarificatoria: “L’anafilassi è una reazione allergica sistemica severa. Non esiste una definizione universalmente accettata perché l’anafilassi comprende un vasto corollario di caratteristiche. Una buona definizione è quella del Canadian Pediatric Surveillance Program (4), secondo cui l’anafilassi è “una reazione allergica severa, con esordio improvviso e risoluzione in meno di 24 h, che coinvolge uno o più apparati ed è caratterizzata da uno o più segni e sintomi quali orticaria, rossore, prurito, angioedema, stridore, sibili, dispnea, vomito, diarrea o shock…”. Dato che l’anafilassi è una reazione generalizzata, possono essere osservati diversi sintomi e segni, a livello neurologico, oculare, respiratorio (alte vie e basse vie), cardiovascolare, cutaneo o gastroenterico. Fonte: Farmacovigilanza.
Purtroppo non sappiamo come si sia svolta la vicenda. Gli articoli letti on line non rivelano se se fosse noto che il ragazzo avesse avuto in passato episodi allergici gravi, o se fosse a rischio di shock anafilattico (la reazione allergica più grave). Si legge che sia morto durante il trasporto, ma non sappiamo se se sia stato chiamato il 118, se sia stata posta una diagnosi di anafilassi. Non si sa quindi se sia stato trasportato dai famigliari o in ambulanza. Non si sa se il ragazzo abbia ricevuto un primo soccorso prima del trasporto, se sia stato soccorso da personale medico, quindi autorizzato a eseguire le procedure d’urgenza previste in questi casi. Non si sa nulla. Mi auguro che la stampa non dimentichi questo episodio e fornisca in seguito i chiarimenti che l’autopsia porterà alla luce.
Mi rendo conto che con questo post non vi sono di grande aiuto, ma approfondirò con chi di dovere. Mi informerò.Vi informerò.
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