Come promesso nella prima puntata, ho chiesto alla dottoressa Cristiana Colonna (dermatologa pediatra presso il Dipartimento di Dermatologia Pediatrica della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, diretto dal Prof. Carlo Gelmetti) di aiutarci a inquadrare due questioni correlate tra loro: esposizione al sole e prodotti solari nei bambini atopici.
Il sole fa bene alla pelle dei bambini atopici?
In linea generale, il sole non è un nemico dei bambini, bensì un loro alleato (si pensi alla sua azione legata alla produzione della vitamina D e quindi nel favorire la calcificazione ossea) ed è anche alleato dei piccoli pazienti affetti da Dermatite Atopica. La maggior parte di essi, infatti, al mare, grazie all’esposizione al sole, migliorano notevolmente. Non per altro la fototerapia (esposizione al “sole artificiale”) è una fra le terapie efficaci nella cura della DA, ma non effettuabile, purtroppo, nei piccoli per motivi pratici di gestione: un bimbo di 3-5- anni non sta fermo, con gli occhialini protettivi, da solo in una cabina UV; questo trattamento è quindi riservato agli adolescenti e agli adulti.
Tuttavia, non tutti i bambini con dermatite atopica migliorano al mare e questo per svariati motivi, fra cui:
- Al mare ci devono arrivare in buon controllo della dermatite, altrimenti se la pelle è molto infiammata non solo il sole la irriterà ancor più, ma non riusciranno ad entrare in acqua, a causa delle abrasioni e del bruciore, e la sabbia sarà fonte di ulteriori irritazioni (per il suo effetto abrasivo), e via dicendo.
- Molto dipende dalla zona climatica scelta per il soggiorno: le isole sarebbero ideali, ma non accessibili a tutti, mentre il clima caldo umido non sempre è favorevole (anche per via della sudorazione più abbondante).
Per quanto riguarda, invece, le creme solari, ci sono prodotti preferibili ad altri?
In tema di prodotti solari, fino ai due anni il sistema di produzione della melanina non è completo, pertanto il rischio di eritemi è alto. Questo significa che:
- sotto i due anni di età, il solare deve avere un fattore di protezione alto che con il nuovo sistema Colipa (associazione europea delle aziende cosmetiche) è pari a 50+;
- oltre i due anni di età si può scendere, anzi suggerirei di preferire un fattore di protezione medio-alto all’inizio della vacanza, per poi andare a scalare e favorire il passaggio di UV, altrimenti viene vanificato il beneficio del sole sulla dermatite atopica.
La scelta della crema solare deve essere orientata verso solari specifici per bambini (perché è più probabile che non contengano sostanze tossiche), privi di profumo, con particolare attenzione al tipo di filtro, tenendo presente che negli atopici la reattività è più spiccata e può succedere che non vengano tollerati e che causino fenomeni irritativi, ma fortunatamente non avviene frequentemente, come non è frequente l’allergia al solare (salvo allergie note ai singoli componenti).
Sebbene i filtri fisici non siano in genere sensibilizzanti, essi non risultano essere molto graditi dalle mamme e dai bambini, in quanto sono difficili da spalmare per via della pastosità e occludono, soprattutto se i bambini sudano molto; i filtri misti (fisico+chimico) risultano cosmeticamente più piacevoli. In farmacia sono disponibili diversi prodotti che utilizzano filtri sicuri. Bisogna aggiungere che, come spesso succede con i prodotti più recenti, nonostante i test eseguiti prima della messa in commercio del prodotto, capita che non tutti gli atopici riescano a tollerarli. Che fare? In generale, non guasta mai testare il prodotto su piccole zone, prima di andare in vacanza. Per quanto riguarda l’alcool che compare sempre negli ingredienti, è generalmente contenuto in quantità tali da non generare irritazioni o bruciori.
Non ci rimane che preparare le valigie… chi può, altrimenti godiamoci il sole in piscina… con la crema.
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