Prima di vedere insieme la sezione (rivisitata) dedicata ai visitatori con esigenze alimentari particolari, vorrei che leggeste il commento del papà Paolo che merita un po’ di attenzione, perché è scritto con il cuore ed esprime in una manciata di parole il sentire comune di molti:
Cara Monica, grazie per averci taggato, questo link è davvero interessante!!! Avrei più di un motivo per andare a Paris e penso che lo prenderò seramente in considerazione! Prima o poi ci porto tutta la famiglia!!! Cose come queste, vorrei precisare per chi non lo immagina, sono una vera e propria “conquista sociale” ed anche un certo sollievo nel non sentirci ancora una volta esclusi ed emarginati!!! E’ anche vero, ne sono sicuro, che tu monica non hai alcun interessere di carattere commerciale od economico nel segnalarci con tanto entusiasmo questo luogo che, per quanto possa essere commerciale, e lo è moltissimo, non passa sopra come uno “schiacciasassi” con l’indifferenza e l’accidia propria di chi pensa solo ad un guadagno appunto commerciale hai diritti dei bambini con handicap, perché alla fine quando c’è un rischio così alto come l’anafilassi di questo si tratta, bensì non se ne lava le mani ed investe le proprie risorse finanziarie e di mano d’opera nel tentativo sicuro di poter accogliere TUTTI o per lo meno quasi tutti “consumatori”. E per me questo è già segno di “buon servizio” alla intera comunità!!!”
A quel commento era seguito anche il commento di una madre che domandava se fosse il caso di portare un bambino allergico proprio a Disneyland Paris… Stavo per rispondere come avrei fatto qui, e poi… mi sono trattenuta perché FB non è un salotto come può esserlo questo blog, e io ho bisogno di pensare, macinare, selezionare e poi scrivere, senza limiti di spazio, quindi ho pensato di riproporre l’argomento qui, in quanto è un tema dalle diverse sfaccettature.
Come puntualizza Paolo, al di là del fatto che i parchi di divertimento piacciano o meno, la questione è ciò che il poter mangiare fuori casa rappresenta per un allergico e i suoi famigliari, al di là delle considerazione di tipo meramente nutrizionale. Chi mi conosce sa che il mio motto è sempre: “Non importa ciò che non puoi, bensì goderti ciò che puoi“! Quindi possiamo vivere bene anche senza andare in un parco a tema… ma è bello fantasticare, progettare, senza limitazioni imposte dalle allergie alimentari. Ora non voglio divagare, ma ci sarebbe molto da dire.
Da allora ho visitato, grazie alla figlia, altri parchi a tema (in in Italia e in Germania per il momento, ma ve ne parlerò in altra sede), ma in tutti l’allergico ad alimenti, se non attrezzato, rischia la fame, non tanto per alimenti non permessi, quanto per contaminazioni quasi certe con allergeni di ogni genere. Non solo! In un’occasione ho dovuto perfino far notare un errore macroscopico nell’elenco allergeni: in pratica alla voce maionese, tra gli allergeni non era indicato l’uovo! Così ho fatto presente che l’elenco andava corretto. Se poi l’abbiano fatto non lo so, ma ci torneremo 😉
Sul fronte allergie agli inalanti (acari, piante ecc.) non ho indagato, ma sul fronte Allergie Alimentari, forse non tutti sanno che Disneyland Paris ha elaborato MENU’ SPECIALI SENZA MOLTISSIMI ALLERGENI.
Non è una novità, esistono da anni, ma… l’opuscolo è sempre rimasto talmente ben nascosto che non risultava con una ricerca base. All’epoca in cui avevo postato su Facebook la notizia, la brochure si trovava in una sezione chiamata: PreparaLaTuaVacanza/ospiti disabili/Ristorarsi e dormire, e scorrendo si arrivava alla voce Diete e allergie alimentari. Oggi l’allergico con allergie alimentari non è più considerato un portatore di disabilità, bensì un: visitatore con esigenze alimentari specifiche, ed è stato dislocato in una nuova sezione del sito, decisamente più appropriata, ossia: Servizi per gli ospiti!
E secondo me… non si tratta solo di strategie di comunicazione, atte ad attrarre il maggior numero di clienti possibili. Forse anche, ma… per me è un segno di civiltà, perché a pensarci bene… gli allergici ad alimenti non facilitano la vita a nessun esercente, né portano più soldi, anzi, forse consumano pure meno, perché hanno più limitati nella scelta. In quella sezione si trovano altri destinatari di attenzioni particolari: penso ad esempio Visitatori con diverse disabilità, Visitatori con epilessia fotosensibile, Visitatori con esigenze specifiche… Insomma. Io dico mi piace!
Si tratta ovviamente di cibi preconfezionati, ma per soddisfare un cliente pluriallergico, dove la sicurezza deve essere al primo posto, non vedo altra soluzione… per ora, magari in futuro la robotica ci verrà in aiuto… Curiosa l’aggiunta di due “allergeni”: fieno greco e piselli gialli... Pensando si trattasse di traduzione fantasiosa (perché ammetto la mia ignoranza), ho cercato in Rete informazioni in merito alla provenienza, al contenuto nutrizionale, e alla famiglia di appartenenza.
Per quanto concerne i piselli gialli, non ho trovato, per il momento, fonti istituzionali; so solo che sono oggetto di ricerca in mataria di insorgenza del diabete (sito curato dal tecnologo alimentare Alfredo Clerici). Per quanto concerne il fieno greco… anche qui niente siti istituzionali, ma nel sito del quotidiano on line La Stampa/Medicina Italia, si legge che il fieno greco (Trigonella Foenum-graecum) è una pianta erbacea annuale che dall’Asia Occidentale, introdotta in Europa nel IX secolo e che da allora è diventata subspontanea in molte regioni mediterranee.
In ogni caso nel mio mondo ideale ci sono aziende, tante aziende, che non sono indifferenti, per dirla come Paolo, al problema e cercano di ritagliare uno spazio di possibilità. Io parto sempre dalla posizione “berniana” Io sono OK, Tu sei OK, per cui sono ottimista 🙂
Ora non rimane che prenotare un fine settimana a tutto Disney! Se qualcuno avesse già testato… si faccia vivo, se qualcuno lo testerà… si faccia vivo 🙂 Quando ci andremo noi… mi farò viva!
p.s. Questo blog vorrebbe essere un diario, ma la vita può essere talvolta molto intensa e complicata, e quindi l’aggiornamento non è così frequente come vorrei, ma non mollo!
Che bella notizia! Anche da grandi è sempre bello pensare di poter fare un giro a Disneyland senza portarsi tutta la cucina in spalla…
Grazie mille! 🙂
È già… Senza portarsi la cucina in spalla… E pensa che quando la figlia era più piccola, mi portano pure il frullatore mini in vacanza! Per fortuna è cresciuta😜