Allergie alimentari e uova di Pasqua…

… non vanno molto d’accordo.

La scorsa settimana ho ricevuto più di una richiesta di indicare un uovo di Pasqua privo di latte e derivati, glutine, frutta a guscio, soia. L’uovo di Pasqua è un prodotto occasionale, consumato esclusivamente nel periodo pasquale, quindi sebbene siano apprezzabili gli sforzi delle aziende che stanno cercando di realizzare prodotti ad hoc, siamo ancora lontani dall’obiettivo, perché bisogna ammetterlo, un pluriallergico presenta più esigenze contemporaneamente che l’industria dolciaria fatica a soddisfare tutte contemporaneamente, senza compromettere il gusto finale.

Verso la fine del post, vi dirò cosa abbiamo trovato noi, ma sarò ben lieta di aggiungere i prodotti segnalati da voi, in quanto ciascuno di noi ha le sue esigenze, dispone di negozi e catene di supermercati diversi a seconda che ci si trovi al Nord, al Centro o al Sud… In extremis, possiamo anche provare a realizzarlo a casa seguendo le istruzioni contenute in un video on line, con il cioccolato fondente tollerato. Il problema però è un altro, secondo me.

Fino a che punto dobbiamo per forza assecondare l’uso comune?

Fino ai tre anni più o meno, Alice non sapeva nemmeno cosa fosse un uovo di Pasqua, perché semplicemente non c’era stata l’occasione. Per me vale il detto “Natale con con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”, quindi IL giorno di Pasqua è sempre trascorso serenamente, senza uova di cioccolata, colombe, eccetera, sebbene avessimo sempre partecipato alla caccia alle uova, perché in Germania (dove abbiamo vissuto a lungo) è un must. Per l’occasione però, avevo realizzato delle uova di polistirolo decorate da me e Alice che all’epoca aveva due anni, quindi le decorazioni lasciano desiderare, ma lei era ed è ancora super soddisfatta! E alla fine della caccia, potete far trovare un grosso uovo, di cartone di quelli venduti in cartoleria, e dentro mettervi da barrette di cioccolato fondente tollerato, a gelatine, a cioccolatini fatti da voi oppure un oggetto|sorpresa:)

Fino ai tre anni ero anche riuscita a “tamponare” l’insistente offerta di una parente che non voleva accettare che una nipote non lo ricevesse e gli altri sì, nonostante io e mio marito ci fossimo prodigati in spiegazioni per tranquillizzarla che era piccola e non le importava nulla. Non frequentava ancora la scuola materna, quindi non ne aveva nemmeno sentito parlare.

Niente da fare!

“Io voglio regalarle un uovo, se lo ricevono gli altri, deve riceverlo anche lei. Non importa se non lo mangerà, lo potrà semplicemente rompere con la mano.” | “Ma se lo tocca, le viene un prurito da urlo” | “Ma ne siete sicuri? Perché non lo sapete, non glielo avete mai fatto toccare… “

Alla fine si trovò un uovo senza proteine del latte e Alice scoprì anche l’Uovo di Pasqua, di cioccolato fondente*, senza latte, burro anidro o quant’altro derivato dal latte, ma con la dicitura “Può contenere tracce di latte, …”. E da quella prima volta, ormai lei si aspetta l’uovo, anche se l’anno scorso è arrivato un coniglio, senza latte, di cioccolato fondente*…

Quello che a volte mi sconcerta è l’incapacità di certi adulti di tollerare una presunta frustrazione del bambino. Perché creare un bisogno quando non c’è?!?

Personalmente, ritengo che la soddisfazione di certe aspettative e di certi desideri possa essere in molti casi procrastinata, soprattutto quando i bambini sono molto piccoli e non sono ancora condizionati dall’orientamento dei coetanei; oppure negoziata con i nostri figli, perché non è detto che si debba SEMPRE assecondare ogni loro richiesta.

Prima o poi me lo avrebbe chiesto lei, e a quel punto avrei fatto probabilmente una ricerca, per individuare un prodotto idoneo, come del resto ho fatto in questi anni.

Ogni anno approdano sul mercato nuovi prodotti, che tolgono o introducono qualcosa, quindi leggete SEMPRE, molto attentamente, le etichette. Uova di Pasqua senza glutine, ci sono. Senza glutine e senza latte… qualcuno, senza glutine, latte e soia… temo sia mission impossible perché le lecitine di soia sembrano essere indispensabili (non so se quelle di colza potrebbero rendere allo stesso modo) per produrre il cioccolato in assenza del latte. Non sono un’esperta in materia e non mi interessa approfondire questo argomento, di probabilmente si stanno già occupando i Responsabili Prodotto delle aziende implicate.

In ogni caso ho letto molte etichette di molte uova di cioccolata esposte sugli scaffali di diversi supermercati, drogherie e negozi di alimentari (non sempre ciò che si trova in internet è poi di così facile reperimento:(, ma finora non ho trovato un uovo senza tutti gli allergeni più comuni, ossia latte e derivati, glutine, soia, frutta a guscio, in contemporanea.

*PRESTATE ATTENZIONE alla dicitura fondente, perché non è detto che non contenga latte o burro anidro, nonché alla dicitura senza lattosio, perché non è una garanzia che siano assenti anche le proteine del latte, sebbene alcuni prodotti a base di soia, recano quella dicitura ed effettivamente sono 100% vegetali, ma non c’è una regola fissa.

E ora passiamo alle marche che potrebbero soddisfare alcuni di voi. Provate a cercare le uova di cioccolato della Lindt e della Cafferel, ma verificate gli ingredienti in etichetta, per stabilire se fanno al caso vostro.

Chi volesse invece cimentarsi con un uovo di Pasqua fatto in casa, provi a dare un’occhiata qui e qui. In questo caso dovrete procurarvi uno stampo per uova di cioccolato.

Attendo le vostre segnalazioni. Qui alcune:

  • Barbara (una lettrice): Uovo di Cioccolato Extrafondente con Fave di Cacao Condorelli. Non conterrebbe proteine del latte e non recherebbe la dicitura “Può contenere tracce di …”
  • fabipasticcio: Venchi, ancora Lindt, Modica
  • incucinasenzaglutine: ha pubblicato un post in cui troverete il link all’elenco delle uova di Pasqua senza glutine a cura dell’Associazione Italiana Celiachia. Attenzione, tra quelli ce ne sono alcuni che potrebbero anche essere senza latte, frutta a guscio, ma dovete leggere le etichette alla ricerca degli allergeni del caso.

A tutti auguro tantissimi auguri di buona Pasqua e vi dò appuntamento a mercoledì p.v., perché tutta la famiglia si merita un po’ di vacanza, blog incluso 🙂

Vacanza… si fa per dire, perché Alice ha l’otite…

62 commenti

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62 risposte a “Allergie alimentari e uova di Pasqua…

  1. Io mi trovo molto bene con alcuni prodotti della Venchi, perchè hanno delle etichette molto esaustive, mi son trovata meno bene con la Lindt ad esempio. Diciamo che leggo sempre gli ingredienti di tutto, anche del cioccolato fondente. Se c’è intolleranza alla soia, sarebbe opportuno comperare quello di Modica ad esempio, perchè non usa emulsionanti, quindi non c’è lecitina di soia. Per il nichel, sarebbe proprio da evitare il cacao e quindi trovare altre alternative. Non è impossibile, non è neanche difficile, è questione di avere una mentalità flessibile e non pensare sempre in maniera “ospedaliera” e “ospedalizzante”, pur avendo attenzione e cura. Buona Pasqua a tutti voi e un abbraccio speciale ad Alice (che guarisca presto dall’otite)

    • Anna

      Cara Monica,
      anche per quest’anno “faremo” senza uova di Pasqua!!!!
      Poichè mia figlia da almeno un anno non fa che chiederci un cane o un gatto….e, per svariate ragioni (allergia compresa), non l’abbiamo mai accontentata…….
      la nonna ha deciso di regalarle una tartarughina..
      io non sono molto contenta …perchè mi rattrista molto vedere animali quali tartarughe , uccellini e pesciolini vivere in spazi ridottissimi quali vaschette, gabbie o bacinelle…
      però mia filglia sarà contentissima e ho deciso di fare un’ecccezione per lei….

      cIao
      A presto
      ANNA

    • Grazie a tutti per i commenti e scusate se oggi sarò parca nelle risposte, ma Alice mi reclama.
      @Grazie Fabiana, per i tuoi suggerimenti. Sapresti se quelle uova recano la dicitura Può contenere…?
      @Robin, siamo tutti sulla stessa barca allora:)
      @Cì, bellissima l’idea dei sassi, non ci avevo pensato sai? Noi speriamo ancora di poter partire almeno venerdì… vediamo come va…
      @Anna, può anche trattarsi solo di un periodo passeggero e poi potete lasciarla libera tra un anno magari. Contatti il wwf e ti dicono loro dove e come. p.s. mandami via mail il tuo cellulare, perché io ti ho risposto, chiedendoti di darmi conferma… nulla, quindi potrei inviarti poi il mio e almeno potremmo avvisarci quando ci scriviamo:( non capisco proprio dove stia l’inghippo, ma credo sia l’email tua sul lavoro, usa solo indirizzo privato… e io ti scriverò solo sull’indirizzo privato. buona pasqua cara, con o senza uova, e chisseneimporta!!!

  2. Ecco, condivido in pieno questa frase: “Quello che a volte mi sconcerta è l’incapacità di certi adulti di tollerare una presunta frustrazione del bambino. Perché creare un bisogno quando non c’è?!?”

    Quest’anno abbiamo già ricevuto 3 uova di Pasqua, e pensa che D. non ama particolarmente la cioccolata e gliela diamo razionata perchè gli fa arrossare molto il sederino. Nonostante queste siano cose risapute, anche quest’anno si è ripetuto ‘sto teatrino… Che pazienza! Pensa che ci regalarono delle uova anche quando aveva 4 mesi: non gliela fate assaggiare? :-O
    Buona Pasqua e buona guarigione!

  3. Otite abbiamo appena finito, un abbraccio solidale!!!
    (ehi ma quest’anno è una tragedia!!! 😉 non parlo….)
    Qui è finita ad antibiotico perchè da sola non passava nel tempo stimato dalla pediatra per aspettare e sospettando germi tenaci (3/4 gg di febbre) ma mi diceva che bimbi più grandi se la cavano meglio 🙂 coraggio!
    Ossigenarvi vi aiuterà, per noi è stato risolutivo andare al mare un week end!

    Sul resto: sono indignata e triste per questa pervicacia dei parenti, mi è capitato di assistere a scene simili, lasciamo stare… Vedila così: ti sei portata avanti con le ricerche.
    Bella la caccia all’uovo di polistirolo 😉 io ho proposto sassi grandi come uova e poi colorati (insieme) eh eh

    Buona Pasqua!

  4. Manu

    Auguri cara Monica e Alice e a tutte voi,
    Noi tanto ci si vede presto……eh eh

    Baci manu

  5. PdC

    Condivido in pieno. Noi ad esempio la cioccolata ce la scordiamo tutta, così come qualsiasi prodotto di pasticceria visto che PdC è allergico alla frutta a a guscio e nessuno garantisce anche i prodotti artigianali visto il rischio di contaminazione.
    In effetti sembra che il problema sia più degli altri, mio figlio che è già più grande ha capito bene che la rinuncia è soprattutto una forma di amore verso se stesso, per evitare di star male.
    Ma tant’è, quasi nessuno capisce.
    BUona Pasqua a tutti! Senza Uova….

    • Cara PdC, sì, anche se in realtà in alcuni casi molto dipende dalla gravità dell’allergia, mentre in altri dalla capacità di assumersi il rischio (concordato con l’allergologo del caso, ovviamente)
      Buona Pasqua anche a voi! Con o senza uova 🙂

    • Paola

      Ciao, sono la mamma di un bambino di 9 anni allergico alla frutta a guscio, uova, sesamo, kiwi e affetto da DA dalla nascita. Come ti capisco! anche noi il cioccolato ce lo scordiamo proprio.. troppo rischioso! mio figlio sa benissimo che non lo può mangiare e non si fa grossi problemi…come dici tu, sa che è per il suo bene! Niente dolci di pasticceria, prodotti confezionati, gelati… la lista è lunga purtroppo..ma riusciamo a gestirci abbastanza bene. Ringrazio Monica per questo meraviglioso blog che ho scoperto recentemente! Oltre a trovare preziose informazioni, leggo le parole di chi vive la mia situazione e mi aiuta nei momenti di sconforto… non mi fa sentire sola! Buona Pasqua anche a voi tutti! e sottolineo senza uova!

      • Cara Paola, i miei/nostri migliori auguri di buona Pasqua con o senza uova, ci sono migliaia di modi per festeggiare e gioire, il cibo è solo una piccola parte.
        Torna a trovarci, noi ci saremo sempre:)

      • Paola

        Grazie Monica, non mancherò; ho già inserito l’indirizzo del tuo blog nei miei preferiti! Ciao a presto 🙂

      • Ben trovata cara Paola e per questo ringrazio l’inventore del web!

  6. monica scusami se non ho lasciato subito un commento ma ho letto con attenzione il tuo post e poi non ho trovato un attimo di tempo per scrivere due righe

    forse è banale, ma, almeno quando mio figlio era più piccolo, del cioccolato non gliene importava proprio nulla: lui voleva la sorpresa e basta

    così è stato per tutto il periodo dei personaggi di winnie the pooh che si potevano appendere e si trovavano in piccole ovette di cioccolato: ne abbiamo centinai ma lui mai ha assaggiato il cioccolato, che finiva immediatam nel cestino

    questo per dirti che a volte il problema è più di noi mamme che dei bimbi

    da poco ha iniziato ad apprezzare il cioccolato e quindi mi tocca impazzire per trovarne uno idoneo, perchè anche se AIC ci da la listona di uova consentite non è che stanno nel super dietro casa… accidenti

    in caso di allergie la situazione si complica tremendamente, ma noi siamo tutte mamme con una marcia in più -anche due- ed una soluzione riusciamo sempre a trovarla

    mi spiace per l’otite della gnoma… qui sembra tutto ok anche se il tempo è bruttino

    che post!! baci e buona Pasqua

    • Cara Vale, grazie di essere passata, sai quante volte ti leggo e non riesco a lasciare commenti, complici anche i capricci di Blogspot:)
      E comunque… mi confermi che talvolta sono gli adulti il problema, e non i bimbi:)
      Un abbraccio, a presto

  7. Carlotta

    A noi va di lusso rispetto a quanto leggo delle vostre esperienze:
    senza uova, senza glutine, senza frutta a guscio: uova Kinder gran sorpresa! ( mi risulta presenti in prontuario AIC 2012).
    Facili da trovare, sorprese simpatiche, normalmente più costose delle uova ‘commerciali’ ma non proibitive…
    Diciamo poi che le sorelle si sono adeguate e dall’anno scorso arrivano solo uova KINDER! il dramma mio, di genitore, è che avendo trovato un prodotto di facile reperibilità e avendo dato questa come indicazione a chi mi chiedeva, ed essendo 3 i bambini, l’anno scorso avevamo una DOZZINA di uova di varie dimensioni.!!!!
    UN INCUBO!!!!
    Ma perché il parentame non ha la sensibilità di capire che se tutti fanno un gesto buono, generoso, ma tutti… alla fine i nostri figli crescono con una idea di consumismo e superfluo che io non vorrei coltivare….

    Buona pasqua a tutti!

    • Kinder… è proibito per gli allergici alle proteine del latte 🙂 e sì… non avevo toccato il tema del consumismo, ma ti ringrazio per averlo fatto tu, perché sono assolutamente d’accordo… ma se la pensassimo tutti come me e te… sarebbe troppo bello :-!

      • ornella

        Auguri a Monica, alla piccola Alice ed a tutte le allergomamme con i loro pargoletti.
        UOVA DI PASQUA : Che nota dolente !!!!
        Ma, chi le ha inventate quel giorno non aveva altro da fare ??
        L’argomento mi fa tornare indietro negli anni: La cioccolata non si poteva, mangiare, l’uovo non si poteva neanche toccare, la sorpresa la doveva aprire la mamma e lavarla ben bene, altrimenti prurito, bollicine, gonfiore.
        Ad un certo punto, abbiamo detto basta al maledetto uovo e introdotto il regalino alternativo/compensativo; non che mio figlio chiedesse qualcosa, ma la mamma sa che anche questa è una piccola rinuncia, che va a sommarsi alle altre .
        Però, mi viene quasi da imprecare, perchè in 20 anni, non sono riuscita a trovarne uno, dico uno, che non recasse la dicitura ….”può contenere tracce di latte “. Ma, è mai possibile, che nessuna casa produttrice abbia mai pensato che c’è una grossa fetta di mercato rappresentata dalle persone allergiche al latte? Eppure esistono diverse associazioni che rappresentano questa categoria di “pazienti/consumatori”, ma, evidentemente, non lucra produrre cioccolato senza latte,
        Per noi, l’epoca delle uova di Pasqua è ormai archiviata, la cioccolata è stata sempre off limits, però, fermo restando quello che vi ho finora detto, c’è una sorpresa, che non posso fare a meno di raccontarvi, senza voler assolutamente fare pubblicità gratuita.
        Udite, udite, solo l’altro giorno, andando a caccia di cibi consentiti, ho scoperto le “Pastiglie di cioccolato senza latte” marca “LEONE” .
        Non potete, o meglio, solo voi allergomamme potete immaginare la faccia di mio figlio dopo aver mangiato il dolcissimo cioccolatino.
        Non ho parole, so solo che dopo circa 20 anni, finalmente un cioccolatino.
        Un abbraccio a tutte voi. Serena Pasqua !

      • Ecco cosa ho dimenticato di dire!
        Brava Ornella che me lo hai ricordato, perché è proprio capitato ad Alice. Un’amichetta aveva mangiato ovetto kinder, non si era lavata le mani e … gran prurito e bolle tipo punture di zanzara! Era piccola, ora forse avrebbe solo prurito… chissà…
        Noi per fortuna consumiamo anche i cibi che recano quella scritta, perché ad un certo punto lo avevo deciso io e ne avevo informato la pediatra, non l’allergologa, ci è andata bene, e forse andrebbe bene a molti altri, perché i casi veramente pericolosi non sono così tanti.
        Sulla tua richiesta di produrre uova di pasqua senza la dicitura, per l’azienda significa implementare un macchinario ad hoc, quindi ripensare la produzione globale dell’azienda, per non lasciare inutilizzata una macchina per il resto dell’anno… io in parte i produttori li capisco, ma ti assicuro che anche solo rispetto a sei anni fa, l’industria lentamente si sta adeguando, molto lentamente.
        Cioccolatini Leone? Conosco le pastigliette, non sapevo producessero anche cioccolatini! grazie!

  8. ornella

    P.S. per Monica .
    Parlo di “Pastiglie di cioccolato” senza latte.
    Dopo averle acquistate e prima di consumarle, ho dato un’occhiata velocissima al sito ed ho notato anche altri prodotti che potrebbero, con tutte le debite cautele che ognuno di noi ben conosce, essere proprio interessanti.
    Poi, non so se posso farlo (Monica, se non posso dimmelo tranquillamente), ho trovato una linea di budini di cui io ignoravo l’esistenza.
    Si tratta di budino senza latte marca “S.MARTINO”della linea “Goditi la vita senza latte” .
    Quì al sud mai vista, infatti l’ho acquistata fuori regione.

    • Cara Ornella, avevo capito male…
      certo che puoi segnalare, io non lo faccio perché sono “la moderatrice” e non voglio influenzare gli acquisti altrui, ma i lettori possono, previa mia approvazione ovviamente 🙂 (sapessi cosa ricevo… che con la nostra problematica non c’entra nulla…)
      Una zia di mio marito li ha comprati quest’estate e ce li ha fatti provare. Perfetti, io ho usato poi il latte di riso, anziché l’acqua, come suggerito, ma sono squisiti!
      Non faccio una mappatura dei prodotti perché è troppo rischioso, ma sto pensando a qualcosa di diverso:)

      p.s. la reperibilità dei prodotti purtroppo è molto legata all’ubicazione e questo è un altro grande problema…

      • ornella

        Uniamoci, uniamoci!
        Vedi, l’Associazione Italiana Celiachia, che io reputo un’associazione “forte”, ha fatto in modo da stilare un prontuario.
        Perche’ noi allergici, senza fare la mappatura di cui parli, che non è affatto un’idea da scartare, ma potrebbe apparire come un’induzione all’acquisto, non potremmo avere lo stesso libricino da consultare prima di acquistare un prodotto o un farmaco, oppure conoscere il ristorante dove andare ????
        Cosa ne pensi?
        Ciao !

      • Cara Ornella, non è purtroppo di soluzione semplice.
        Tanti sono i problemi, dal costante aggiornamento che un elenco richiede, dalla molteplicità di allergie che un soggetto può presentare, con gradi di intensità assai diversi, quindi alice può mangiare dei biscotti che altri non potrebbero e può andare in ristoranti in cui altri non potrebbero, sebbene presentino le stesse allergie…
        Io ho un’idea da tempo, e ho già realizzato una bozza di pagina. Ti contatterò …
        Un caro saluto e buona Pasqua ancora:)

  9. Ciao MOnica,
    spero che Alice si rimetta presto! anche le mie piccole non sono in formissima ma speriamo che per Pasqua si rimettano!
    buona Pasqua comunque!
    baci CInzia

    • Meglio, ma non è ancora guarita. Buona Pasqua anche a voi! Ora siamo al mare… decisione dell’ultimo minuto… speriamo bene… Ricordo male o vivete in provincia di SP?

  10. barbara

    Ciao,è la prima volta che mi ” immergo ” in questo blog. Sono mamma di una piccola principessa di 4 anni con APLV che a 11 mesi le ha provocato angioedema e all’ ultimo test di scatenamento un orticaria…quindi.,…speriamo bene!! Voglio confessarti una cosa..leggendo le tue parole ho pianto!! Perché l’ allergia di un bambino,del nostro bambino,ha risvolti psicologici non solo per il bambino che ne soffre,ma anche per i genitori! E io ho una ferita nel cuore che ogni tanto mi provoca dolore e …rabbia!Perchè è vero che ci sono problemi più gravi e malattie peggiori,e ringrazio Dio di avermi dato come nemico da combattere una”fastidiosa” allergia,ma….come si fa a non soffrire quando la Pasqua,il Natale,le pubblicità,le feste fs complanno degli amichetti,non fanno che ricordare a mia figlia che lei “non può mangiare quello che mangiano gli altri”!!??!

    • Cara Barbara, avevo scritto un poema per risponderti, ma è saltata la connessione (volante, siamo al mare) e ho perso tutto, mi riprometto di rielaborare nuova replica che pubblicherò settimana prossima, ma mi preme dirti che le tue parole mi hanno commosso e le tue parole sono quelle di tante mamme che mi scrivono. E in particolare mi ha colpito una frase: una ferita nel cuore che ogni tanto provoca dolore e rabbia. Essere consapevoli delle proprie emozioni è una risorsa importantissima per te e per tua figlia, tienila stretta. Le emozioni ci guidano tanto quanto le informazioni ed esserne consapevoli è importantissimo. Un caro saluto e a presto.

  11. barbara

    Dimenticavo ….credo di poter affermare, senza peccare di presunzione,che noi mamme di bimbi allergici siamo SPECIALI!…Io mi sento una mamma speciale perché riesco a trovare una spiegazione ad ogni pubblicità…dove l’ unico modo per rendere speciale l’incontro all’ uscita di scuola è avere con se un certo OVETTO!..Perché ho trascorso 2 giorni a preparare una torta con tanto di carrozza di cenerentola e di scarpetta per la mia principessa e per tutti gli altri(per fortuna pochi!) senza distinzioni!! Perché litigo quasi tutti giorni per
    cambiare e sensibilizzare la gente quando al supermercato qualcuno storce il naso se chiedo gentilmente di pulire la macchina affettatrice!! E perché mia figlia ho fondo è una bambina serena e felice

  12. barbara

    BUONA PASQUA A TUTTI I BIMBI CHE…MAGARI NON MANGIERANNO L’ UOVO KINDER …MA TRASCORRERANNO DI CERTO LA STESSA PASQUA DI TUTTI GLI ALTRI BIMBI,…PERCHÉ HANNO DI CERTO UNA MAMMA SPECIALE CHE HA TROVATO UN ‘ ALTERNATIVA ANCHE A QUESTO!!!
    AUGURI!

    • ornella

      Per Barbara,
      FORZA, FORZA e ancora FORZA, non è affatto facile, ma noi allergomamme dobbiamo avere una marcia in più, altrimenti chi, se non noi, spadella e va a caccia di cibi consentiti.
      Questi figli, piccoli o grandi che siano, hanno bisogno di mamme speciali .
      Per Monica,
      ma che cosa bella che hai fatto creando il tuo blog!
      Pensa, io, che ho avuto i miei momenti di scoramento, ho l’occasione, grazie a te, di dare un incoraggiamento alle altre mamme .
      Trovo che tu abbia avuto un’idea splendida a connettere tutte noi.
      Grazie.

      • Cara Ornella, che bello se tu fossi qui… avrei un’idea… che mi frulla in testa da tempo e chissà… intanto grazie a te per l’appoggio e prima o poi ti intervisto!

      • barbara

        Per Ornella,
        ho trovato,anzi lo ha trovato il mio papà.(,un super nonno!),un uovo senza la dicitura “può contenere tracce di latte” e senza “prodotto in uno stabilimento che utilizza latte ecc ecc.”!!! È l’ uovo CONDORELLI fondente con fave di cacao(che lo rendono piacevolmente croccante!).Quando l’ho dato a mia figlia lei che ha colto il mio entusiasmo,tutta felice mi ha detto” allora ho proprio una mamma speciale!!!”….che vi dicevo?! Non poteva scegliere momento migliore per dirmi una cosa così bella!
        p.s.Ornella,grazie anche dell’ incoraggiamento!

      • Cara Barbara,
        ma certo che sei una mamma speciale! Avevi dei dubbi forse?
        Se ho capito bene quindi, si tratta di un uovo di cioccolato fondente che oltre che non avere fra gli ingredienti allergeni del caso, non indica nemmeno la dicitura…
        Da un lato esulto con te, dall’altro … mi domando se hanno una linea dedicata, parrebbe di sì, altrimenti si proteggerebbero da eventuali problemi del caso. Molto interessante, lo cercherò per leggere con i miei occhi l’etichetta che a questo punto mi incuriosisce… ti chiedo troppo di tenere l’etichetta? Fotografarla… scannerizzarla… e mandarmela? fammi sapere…

  13. Anna

    Ciao Monica
    siamo tante noi mamme di bambini allergici…
    ma secondo te riusciamo a unire le forze e ottenere che la proposta di legge sulla “somministrazione dei farmaci a scuola” (datato 2007!!!)
    diventi una legge? E’? un sogno???
    Cosa possiamo fare?

    Ciao

    Anna
    Ti riporto il link con la proposta di legge
    http://www.alamaonlus.org/le-iniziative.html

  14. ornella

    Grazie a te Barbara.
    Anche se noi siamo un po’ oltre l’età indicata per l’uovo di Pasqua, lo cercherò comunque. Non è mai troppo tardi per togliersi delle piccolissime soddisfazioni. Ciao !

    • barbara

      Monica,ho conservato l’etichetta dell’ uovo….dove te la mando?!

      • Scusami barbara, ho alice con virus intestinale e sta piuttosto male da mercoledì e accudirla in questo momento è molto impegnativo. Se puoi fare foto o scan puoi inviare a mimangiolallergia (chiocciola) gmail (punto) com, altrimenti… ci sentiamo privatamente via mail:) torno a farmi viva presto, scusa e GRAZIE

  15. Carlotta

    Accidenti è la terzavolta che questo blog mi fa commuovere: la prima volta quando mi ci sono imbattuta, la seconda volta nei primi racconti di Ornella e ora: Barbara hai descritto esattamente come mi sento io in certi momenti: con una ferita nel cuore!
    Come dici tu: grazie a Dio è solo allergia (più o meno grave, ma allergia) eppure quanto tremore per affrontare le sfide quotidiane e quanto tremore pensando al futuro (cfr. i racconti di Ornella).
    E poi certo che noi mamme siamo speciali per trovare un’alternativa e anche per spiegare che per alcune situazioni un’alternativa non c’è invece… nell’affrontare le prime lacrime del figlio nel percepirsi ‘diverso’ o meglio nel percepire che porta una piccola croce e che la mamma lo può aiutare ma la croce è sua…. (in termini pasquali penso proprio che si capisca).
    Poi mi trovo anche a dire che in fondo questa ferita nel cuore la provo anche come mamma di due bimbe che allergiche non sono, ma che crescendo sto scoprendo diverse da come io le vorrei, che vedo magari soffrire per qualche delusione…
    Sono situazioni e circostanze diverse ma in fondo è il medesimo tremore nel cuore: quello di una mamma che ama immensamente i suoi figli e che è consapevole di non poter rispondere al loro desiderio di felicità…

  16. ornella

    Carissime Carlotta e Barbara,
    sono d’accordissimo con voi : “E’ SOLO ALLERGIA” , ma quello che c’è dietro non e “SOLO”.
    E’ quel terribile quid di fatalità a cui ha fatto riferimento Monica, che non voglio neanche ripetere, difficile da scrollarsi di dosso che quotidianamente viene soffocato dalle mille cose da fare e da pensare.
    Questo macigno incide fortemente sulla psiche della mamme, affannate a cercare, controllare, sperimentare, cucinare ed infine, ma non affatto ultimo, cercare sempre di sollevare, rincuorare, rassicurare i propri figli che: ” Si, il problema c’è , ma noi lo affrontiamo o lo aggiriamo in questo o in quest’altro modo. ”
    Però la ferita nel cuore c’è e nell’animo di questi figli è ancora più profonda, perche’ la piccola croce la portano solo loro, anche se noi stiamo affianco.
    Poi c’è un altro aspetto: L’attenzione costante. Questo radar materno, in attività H 24/24, e la ferita nel cuore di cui parlate, capiti che, a volte, mandino il default l’equilibrio raggiunto (ma questo è un capitolo a parte).
    Poi, essendo mamme speciali, ci si rialza subito, si strofinano le ginocchia che hanno sbattuto a terra e si ricomincia a correre……
    Ragazze, come vorrei conoscervi, assieme a Monica!

    • barbara

      Ragazze,non sapete che “forza” mi da sapere che non sono sola,ovviamente,assieme al dispiacere di scoprire che altri bimbi più o meno grandi hanno lo stesso “problema” di mia figlia! Probabilmente l’ ideale sarebbe far incontrare loro!!! Ahh se mia figlia conoscesse un’altra bimba che non può mangiare il dolce in pizzeria,(aveva 2 anni e mezzo ed è stata la prima volta che ha pianto chiedendomi perché non c’ era un dolce speciale per lei!)…sarebbe forse un po’ più semplice per lei..!

      • barbara

        Ci sono tante cose che vorrei provare a spiegare,per esprimere come mi sento,.,prima di tutto IMPOTENTE! Si,forte …creativa,ottimista,ma impotente!! E sono certa che sono le stesse sensazioni che provate anche voi! Sono le stesse sensazioni che prova una mamma(e un padre,se pur in maniera differente),difronte alla sofferenza del proprio figlio,non parlo solo dell’ allergia,anche io ho vissuto momenti delicati con il mio secondo bimbo che mi ha dato non poche preoccupazioni!…
        Ma negli anni(pochi ancora,32) ho capito che ciò che non ci distrugge ci rende più forti!…Ed è proprio questa la forza che mi spinge(ci spinge) a cercare,inventare,sdrammatizzare,giustificare,e combattere con chi dice”poverina” e con il sistema,che non ci consente ancora di fare una vacanza senza “sorvegliare” chiunque e ogni cosa!!(ma questo è un discorso a parte…!)
        si,sarebbe bello incontrarci e chissà magari provare a inventare qualcosa-…Dio solo sa cosa!
        Vi abbraccio tutte!

  17. Cara Barbara, grazie per i tuoi commenti che… si commentano da soli:)
    Anche Alice ha vissuto le stesse frustrazioni di tua figlia, altri bimbi ne vivono altre… talvolta vorrei cancellarle, talvolta credo siano “terapeutiche”. Questo è un argomento importante di cui voglio parlare nel blog e tu mi ridai spunto, tornerò con un post e con un’intervista. A presto, con affetto per tutte, moni
    L’unione fa la forza!

    • barbara

      Monica,grazie per la stima,inutile dire che è reciproca!
      Scusa se a volte “approfitto” del tuo blog per dar sfogo ai miei pensieri… ciò che m spinge a farlo e ciò che mi fa più male sono proprio quello “frustrazioni” di cui parli tu,che non nascono dal problema in se ma da ciò che circonda i nostri piccoli!! Un blog del genere dovrebbe essere letto e vissuto da chi problemi di allergia non ne ha,affinché la gente capisca….e che ci pensi…prima di offrire un biscottino a un bambino!!ecco da dove viene la frustrazione !!!
      Mio marito,scherzando,(ma neanche tanto)dice che dovrei scrivere un libro….!e io di cose da dire ne ho (si vede?!:) )…sapete cosa mi manca?…la FINE…perché vivo aspettando la fine di tutto questo..,e temo che non ci sarà mai..

      • Approfitta quando vuoi. E’ un piacere leggerti e un invito a riflettere per tutti. E… grazie per la fiducia e la stima:) E… la fine?! Non so se ci sarà, ma a noi non importa, se non ci fosse quello ci sarebbe qualcos’altro…

      • Carlotta

        Personalmente anche io all’inizio vivevo con l’attesa che tutto passasse perché mi avevano illusa che un’alta percentuale di bambini allergici all’uovo guarivano spontaneamente entro i primi 3 anni e io ho vissuto le prove di scatenamento in ospedale tutte le volte con questa attesa…. tutte le volte una delusione!
        Poi mi sono detta che quella posizione non mi aiutava ad essere serena nel quotidiano… e ho dovuto fare un lavoro su di me per iniziare a metabolizzare che questa circostanza potrebbe non passare….
        Ora sono nettamente più serena (qualche alto e basso c’è sempre!) e combattiva perché pensando che potrebbe essere ‘per sempre’ ho iniziato ad affrontare presente e pensare al futuro con il piglio di chi deve supportare e salvaguardare il piccolo… sapendo anche che qualche delusione è ‘terapeutica’ come dice Monica…
        Un aspetto in questo senso importante per me è questo confronto con altri genitori e analoghe esperienze che mi apre testa e spalanca il cuore.

        Barbara di dove sei? Magari siamo vicine…
        Io sono di Brugherio (appena fuori Milano).

  18. ornella

    No, No No, Barbara non ti devi sentire impotente!!!
    Noi dobbiamo fare, dobbiamo tenere le maniche rimboccate, anzi dobbiamo fare di più come categoria (di persone allergiche a……) perche’ i piccolini da grandi abbiano quelle armi o ali di cui si è parlato nei post precedenti.
    Vedi, oggi il problema è certamente più sentito di 20 anni fa, ci sono tantissimi alimenti alternativi e soprattutto c’è una normativa (vedi etichette) che non lascia dubbi.
    Questo lo si deve certamente a chi, prima di noi e come noi, si è adoperato ed ha fatto qualcosa.
    A chi ti dice ” poverina”, assestagli una risposta ad hoc.
    Non fare il mio stesso errore di rimanere zitta, dopo aver cucinato di prima mattina per la 1° comunione di mio figlio, per portare al ristorante il suo pranzo, confidandomi dissi accorata ad una persona “Come farà da grande?” . Questa mi rispose “Chi vuoi che lo passi questo guaio! .
    Io rimasi basita e stetti male tutto il giorno di festa .

    • barbara

      Carlotta, Ornella,…
      Non so da dove mi viene la convinzione che a questo un giorno possa scrivere la parola fine,in da fondo nessuno mi ha mai illusa e so benissimo che non è detto che si debba per forza guarire da una APLV ,inoltre questo mi ha portato a commettere un errore con mia figlia…:ora che ha 4 anni e che tutti ci complimentiamo con lei dei suoi progressi del suo diventare GRANDE,spesso ci”riflette su”e mi chiede perché se ormai è grande è ancora allergica!?! 😥
      Il mese prox avremo l’ ennesimo scatenamento e credo che se dovesse andare ancora male(ho avuto troppe delusioni!) dovrò cominciare a spiegarle che potrebbe non guarire mai e che…..”non è un problema Amore,la tua mamma ti preparerà tante cose buone senza latte!”
      Ma quando noi non ci saremo!? Quando avrà quella età ho cui la mamma non andrà alle feste di compleanno!?
      Io sono molto lontana da te,Carlotta,sono pugliese,e vivo ho quella città descritta la “peggiore”d’ italia,ma sono nata a Modena,vicino alla città “migliore” d’ italia-!( uno scherzo del destino!?) e qui non è facile è”convivere” con questo “fastidioso problema” c ‘ é è troppa ignoranza,superficialità,a partire dai medici…..
      Credo,che dopo il prox scatenamento andrò

      • barbara

        Ops.,.!
        All’ ospedale di Benevento,ne avete sentito parlare? Pare che come il Mayer si occupi di allergie alimentari anche seguendo la tecnica della sensibilizzazione!
        Ovviamente è mia la scelta di provare tale metodo,così come è stata mia la diagnosi di APLV,così come è mia l gestione della sta allergia…(faccio sempre riferimento ai BRAVI medici che ho incontrato!)
        vorrei che fosse mia anche l’allergia!-!!!!,

      • Non sapevo che anche a Benevento facessero la desensibilizzazione. Chissà, spero di chiedere info anche su questo sabato:)

      • Barbara, perdonami ma… io credo che sia troppo presto per dire a tua figlia che non guarirà più… ha solo 4 anni e qualsiasi (o almeno io mi auguro) allergologo con sufficiente competenza e anzianità ti direbbe che può migliorare. La storia allergica presenta tappe diverse a seconda dei soggetti. Alice non ha mai fatto test di scatenamento. Oggi ha sei anni. I valori sono in discesa continua, lenta, ma continua.
        E a tua figlia che ti dice ora sono grande perché sono ancora allergica, risponderei, io “Ora sei un po’ più grande, ma non abbastanza, intanto puoi mangiare questo e quello…” Alle feste Alice ci va e gode di poter mangiare patatine e popcorn… gode, non si accontenta, ma su questo fronte devi lavorare tu e persuaderla che alle feste ci si va principalmente per divertirsi e non per mangiare. Organizza tu una festicciola con qualche amichetto/a preparando solo ciò che può mangiare tua figlia… che si chiama…

        PER TUTTI:
        In questi giorni faccio fatica a replicare ai vostri commenti perché alice è ancora a casa, e spero di non scrivere superficialmente, se fosse avvisatemi

      • ornella

        Barbara,
        credo che la convinzione provenga dal fatto che la speranza c’è sempre, per tutti (non si sa mai….?), ma a 4 anni è legittimo pensare in positivo, certamente non illudendosi, ma c’è davanti ancora tanto tempo per arrendersi e chissà che la medicina non ci regali qualche novità.
        Certo, dare risposte al figlio che ti chiede perchè non è passata a 3, a 6 , a 10 anni, ti getta nello sconforto ed è estremamente difficile.
        Però, negli anni trascorsi questi figli avranno imparato a gestirsi, anche in assenza della mamma e, ti dico, saranno capaci addirittura di digiunare, se non avranno la certezza di quello che è nel loro piatto. Avranno imparato a diffidare, lo spero sempre, ed a fidarsi solo di loro stessi .
        Per quanto attiene al luogo di cura, da noi esiste un detto ” Rivolgersi sempre dalla chiesa grande” .

  19. barbara

    Monica,Ornella…
    Proprio come gli adulti,ogni bambino ha il proprio carattere,la propria sensibilità,e il proprio modo di vivere e reagire agli eventi.
    Mia figlia,Lavinia,è una bambina molto sensibile e che vive intensamente ogni avvenimento,ogni attimo della sua quotidianità! E la sua allergia ha certamente contribuito a farla “maturare” in fretta! Sebbene per i primi 2 anni io abbia fatto di tutto per “tenerla lontana” da tante piccole “frustrazioni “,lei….spesso mi lasciava a bocca aperta per quanto fosse matura! A soli 22 mesi,la figlia di una mia amica,di 5 anni,le offrì (fuori dalla mia supervisione) una caramella al latte..,.b hè …lei venne da me e mi chiese “mamma è al latte-?”…quanti bambini così piccoli l’ avrebbero fatto!?

    Hai ragione Ornella,quando dici che sarebbero capaci di digiunare..,.credo che in loro ci sia “qualcosa di speciale” ,come un sesto senso……

    E ti assicuro,Monica, Lavinia,è una bambina serena e felice,e fortunata,ma ritengo che sia pienamente consapevole di essere un “pò diversa”…..e probabilmente è anche giusto che sia così, anche se una bambina di 4 anni dovrebbe essere un pò più spensierata!!
    Credo che sia questo che faccia più male a noi mamme…..sapere che un bimbo così piccolo viva con una responsabilità così grande…..perché dopotutto….”sono loro a portare questa croce”!!!

    • Cara Barbara,
      ogni capoverso meriterebbe una trattazione a parte e non è facile condensare emozioni e considerazioni in questo esiguo spazio, quindi ti prometto che tornerò sull’argomento, e dirò solo brevemente che … in questi anni ho scoperto che tutti i bambini molto allergici si assomigliano un po’. Una volta, Alice aveva due anni e mezzo circa, eravamo in un ristorante giapponese in Germania, lei aveva cenato già a casa e noi stavamo mangiando. La cameriera giapponese in tedesco le ha chiesto se avesse gradito un lecca lecca, mostrandole quello che lei non aveva mai visto in vista sua. Ha sorriso e ha detto No grazie, sono allergica. In italiano. Si sono capite ed è finita lì. E’ la novità. Gli anni però passano, aumentano le occasioni in comunità, i confronti e può capitare che a sei anni siano più curiosi, più desiderosi di far parte del gruppo, di sentirsi meno diversi e pretandano… L’accettazione e la convivenza con le allergie alimentari passano attraverso delle fasi, alterne, non sempre confrontabili con altri. Anche Alice è serena… ma… noi non sappiamo cosa covano nel profondo, nel loro intimo e a volte un sogno|incubo può rivelarci emozioni represse. E’ un argomento delicato, vorrei avere tempo per parlarne e interpellare esperti, e lo troverò.
      Noi però dobbiamo sgravarli dalle troppe responsabilità, anche a sei anni sono bambini e siamo noi a doverci fare carico, dando a loro solo istruzioni per l’uso, senza spaventarli, ma anche proteggendoli. Com’è difficile.

      p.s. ho fatto taglia e incolla dei due commenti, in uno, e ho cancellato l’altro.

      • barbara

        Probabilmente anche noi mamme di bimbi allergici ci assomigliamo un po’……tante voci diverse che esprimono la stessa medesima cosa!!!
        E si….siamo speciali!! 😉

      • ornella

        ODDIO, ma sono fatti con lo stampino sti figli?
        Vi racconto brevemente un piccolo episodio dell’infanzia: Il pargoletto tornò dall’asilo con in mano un ovetto Kinder regalatogli dalla maestra (dalla maestra che sapeva tutto…., pensate!!!!!!!) .
        L’ovetto, col calore della manina si era ben ammorbidito ed il cioccolato usciva dall’involucro, ma il mio piccino, me lo porse, come una reliquia, dicendo : “Mamma, me lo ha dato la maestra, ma io non l’ho mangiato e l’ho portato a casa per fartelo controllare!!”
        Come non abbracciarlo !!! Non sto a dirvi la manina come era diventata ….!
        Cara preziosissima Monica, sbaglio o tutte noi abbiamo un gran bisogno di parlare?
        Grazie Monica per averci dato questa opportunità !

      • Allora vedo che tutto il mondo è paese!
        E io sono felice di aver trovato tutti voi!

  20. barbara

    🙂 🙂
    Quest’anno il lavoretto di Pasqua all’ asilo,comprendeva un bell’ ovetto kinder (con l’ opzione caramelle per Lavinia),ma lei…..lo ha voluto lo stesso e lo ha donato al suo fratellino di 20 mesi!con una dolcezza…..! E quando lui insisteva x aprirlo lei….”non posso amore,non posso toccarlo!!”.,..
    E mio marito intanto…..versava fiumi di lacrime….d’orgoglio..,.e di dolore!!
    Monica,le delusioni sono terapeutiche come dici tu,…ma lo è anche il tuo blog ! E lo siete voi!
    GRAZIE!:-X

    • Cara Barbara… vicino a delle grandi mamme è bello vedere dei gran papà e su questa coppia i nostri figli potranno sempre contare, trovare appoggio, sostegno, conforto e camminare sicuri un giorno. La famiglia.
      E mi commuove sapere che anche questo piccolo spazio virtuale sia di aiuto, devo ammettere che lo è anche per me:)
      Un abbraccio virtuale.

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  23. Maria

    Ho trovato un sito che vende prodotti per intolleranti al lattosio ed al glutine.
    Io ho assaggiato i panettoni senza lattosio e sono buonissimi. Li consiglio a tutti quelli che hanno il mio stesso tipo di problema.

    • Cara Maria,
      grazie per la segnalazione di un sito che vende prodotti senza lattosio, ma… come avrai notato io non posto pubblicità né diretta né indiretta, perché… ricette possono cambiare, perché il grado di intolleranza e di allergia è diverso da persona a persona e quando si tratta di pasticceria artigianale… io ci vado coi piedi di piombo, e parlo per esperienza, quindi perdonami se ho tolto il link, sono certa che capirai. 🙂
      E… buone feste!

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