“L’uso distorto del cibo tra i bambini di oggi è in aumento. SFamami affronta tale fenomeno tramite considerazioni di natura teorica e clinica.Una lettura del sociale contemporaneo che avvia una serie di riflessioni orientate dalla psicoanalisi sulle dinamiche inconsce sottese alle differenti forme di rapporto complesso con il cibo, sia nel normale percorso evolutivo, sia nei quadri di disturbo o di disagio alimentare.
Attraverso esemplificazioni cliniche e un linguaggio semplice, il testo sollecita l’attenzione del lettore sulla possibilità e l’efficacia di una prevenzione precoce.” Tratto dalla quarta di copertina di “SFamami”, di Pamela Pace e Aurora Mastroleo, edito da Bruno Mondadori, prefazione a cura del dottor Stefano Eregovesi (Centro per i Disturbi Alimentari Ospedale San Raffaele Turro, Milano).
Il presupposto da cui partono le autrici è che
“[…] il bambino può manifestare il suo malessere anche attraverso disturbi alimentari che hanno più l’aspetto di capricci o bizzarrie del modo in cui il bambino tratta il cibo. Spesso sono quadri transitori, a cui va comunque prestata la giusta attenzione. Si tratta pur sempre di messaggi che qualcosa non va, che la rabbia, la gelosia, la paura, il dubbio inquietano il bambino. In questi disagi ciò che accade è che il bambino prova a sostituire il pianto, le parole con il cibo, rifiutandolo o divorandolo. È una forma di comunicazione, di protesta rivolta ad un Altro, perché questi possa ascoltare e capire che qualcosa non va.[…]”
SFamami vuole essere un libro per genitori, insegnanti e operatori dell’infanzia, che, attraverso gli strumenti della clinica psicoanalitica, illustra e analizza il rapporto tra il bambino e il cibo, soffermandosi in particolare su disagi e disturbi. Dalle cause che hanno portato all’aumento dei comportamenti alimentari problematici nell’infanzia – la famiglia indebolita di oggi e l’estetica della contemporaneità che fa coincidere il bello con il magro -, all’atto nutritivo come prima forma di comunicazione, espressione del tipo di relazione affettiva del bambino con la famiglia, il volume analizza l’origine psicologica di disagi e disturbi come l’anoressia e l’obesità. Le autrici danno inoltre spazio alla figura del pediatra, tesa a prevenire e a comprendere i motivi alla base dei problemi alimentari, e sottolineano l’importanza dell’ascolto e della consultazione psicologica dei genitori, testimoniata dall’esperienza dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus.
È da quando ho finito di leggere il libro, più o meno un anno fa, che desideravo proporlo nel blog, ma non sapevo bene da dove cominciare, tanti sono gli spunti di lettura e riflessione che ne scaturiscono.
Sebbene avere delle allergie alimentari non costituisca di per sé un fattore di rischio, sarebbe bene che un genitore avesse la consapevolezza che le modalità con cui gestirà il cibo e l’alimentazione condizioneranno INEVITABILMENTE la vita del proprio figlio e della famiglia in generale.
Nel libro si accenna solamente ad un caso clinico avente per protagonista un bimbo allergico. Quel caso non è e non può essere considerato rappresentativo di tutti i bambini allergici, in quanto ogni caso è un caso a sé stante, ogni bambino ha dei genitori che hanno un loro vissuto alle spalle, e ogni bimbo ha una famiglia che vive un momento “storico” e in un contesto sociale diversi da quelli di altri bambini. Le variabili sono migliaia e non confrontabili. Si tratta solo di un esempio di disagio alimentare (manifestato nella prima infanzia), legato ad “un controllo morbosamente attento dei genitori e alle loro risposte ansiose ed apprensive alle reazioni allergiche del figlio”.
Le autrici, la dottoressa Pamela Pace e la dottoressa Aurora Mastroleo, sono altresì rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus (che promuove le iniziative di prevenzione ed intervento sui disordini del comportamento alimentare da 0 a 13 anni) e prima ancora madri.
Ci sono valanghe di cose che vorrei aggiungere e di cui vorrei parlare, ma sarebbe prematuro.
Se aveste domande che pensate possano interessare anche altri genitori, fatevi avanti e lasciate un commento o inviatemi una email (mimangiolallergia[chiocciola]gmail[dot]com). Vedrò di raccoglierle e di riassumerle in una breve intervista che rivolgerò alle autrici.
Questa iniziativa partecipa al Venerdì del Libro di HomeMadeMamma insieme alle altre partecipanti di cui vi darò presto indicazioni.
Un buon fine settimana a tutti.
E qui di seguito gli altri suggerimenti:
Con la mia bambina affrontare il tema “alimentazione” è un’odissea. Lei non assaggia niente che non sia ciò che è abituata a mangiare per cui non ho nemmeno modo di verificare eventuali reazioni allergiche… Con il piccoletto devo invece stare in allerta visto che in un paio d’occasioni ha avuto delle reazioni cutanee che ancora non abbiamo ben capito se siano dovute ad allergie alimentari. Molto interessante la tua segnalazione!
@Stefania, credo che leggere quel libro potrebbe darti qualche chiave di interpretazione in più, offrendo spunti di riflessione su atteggiamenti che noi genitori possiamo, inconsapevolmente, avere nei confronti del cibo e nei confronti dell’alimentazione dei nostri figli.
ciao,
grazie per questa recensione, il rapporto col cibo è un tema che mi interessa molto. Anche io vi ho accennato nel mio venerdì del libro.
Conosco quel centro, perchè ho frequentato per lavoro due donne che si sono curate lì, me ne parlavano benissimo.
Domande per le autrici? Non avendo letto il libro mi riesce difficile, però ho una curiosità:
Conoscono Carlos Gonzales? A me, da mamma, era molto piaciuto “Il mio bambino non mi mangia” nel periodo di presvezzamento mi è stato prezioso, mi son sentita meno mosca bianca per le mie idee.
Mi viene una riflessione leggendo
“Le autrici danno inoltre spazio alla figura del pediatra, tesa a prevenire e a comprendere i motivi alla base dei problemi alimentari, e sottolineano l’importanza dell’ascolto e della consultazione psicologica dei genitori, ”
mi sento un po’ inquieta al riguardo, non è ben chiaro cosa significhi la frase, forse proprio perchè non ho letto il libro. A fronte di pediatri davvero attenti e preparati, come in tutte le professioni, ci sono persone assolutamente impreparate e assolutamente non empatiche coi genitori, capaci solo di consegnare fogli con indicazioni standard, catalogare i bambini in base ai percentili (usando pure vecchie curve!), dire che l’OMS da consigli che valgono solo per il terzo mondo (!), e ordinare quantitativi di latte artificiale se non cresca “abbastanza”.
Dal mio punto di vista questo è un atteggiamento poco etico e apripista di molti problemi e probabilmente precursore di atteggiamenti non corrretti nei confronti del cibo da parte dei genitori che arrivano diretti ai figli e di aspettative sbagliate che portano ad un reale problema di obesità infantile in Italia.
Le autrici hanno menzionato il fatto che è importante rassicurare la madre anche perchè possa difendersi da atteggiamenti pericolosi di un pediatra?
Grazie, ciao
@Cì, terrò presente le tue osservazioni nel pensare l’intervista e appena riesco passo a vedere i tuoi suggerimenti (in questo periodo mia madre ha bisogno di me e non ho molto tempo per curiosare negli altri blog, tra l’altro nel tuo ho visto un articolo molto interessante, ma ci vuole concentrazione per replicare “non a vanvera”, quindi a presto).
Pingback: Homemademamma » Venerdì del libro: “Storia di un amore straordinario”e “Mostro, non mangiarmi!”
il libro mi sembra molto interessante, e me lo procurerò, anche perché, come insegnante, vedo attorno a me molte ragazzine che hanno chiaramente un rapporto non positivo con il cibo, ed è una cosa che non conosco bene.
le segnalazioni che fai per i venerdì del libro sono sempre molto interessanti.
@ cara Gaia, il libro non ti deluderà, seppure talvolta un po’ “tecnico”, e ti darà chiavi di lettura di fenomeni per i quali purtroppo si sono drammaticamente abbassati i livelli di età
Pingback: Nutrire il Cuore… nonostante le allergie alimentari. Ne parliamo con la dottoressa Aurora Mastroleo. | mimangiolallergia
Pingback: Il convivio oggi. Un questionario a cura dell’Associazione Pollicino e Centro Crisi Genitori Onlus. | mimangiolallergia