LIBRI: Onora il figlio e la figlia

Onora il figlio e la figlia, di Maria Rita Parsi e Maria Beatrice Toro

“Che cosa significa essere buoni genitori e buoni educatori oggi? Come affrontare, con competenza e tempestività, le sfide di una società che tende a sopravvalutare gli aspetti materiali della vita senza fornire un supporto ideale alle famiglie? In un momento in cui sembra che il mestiere di genitore sia sempre più difficile, di fronte a fenomeni disorientanti e spaventosi come i disturbi alimentari, il bullismo, la solitudine tecnologica data da videogiochi e telefonini, questo libro fissa i presupposti, non così scontati, di una corretta genitorialità. “Onora il figlio e la figlia” è l’“undicesimo” comandamento proposto dalla Fondazione Movimento Bambino, di cui Maria Rita Parsi è presidente: onorare significa rispettare e amare, e amore e rispetto si esprimono in una serie di comportamenti. I genitori possono dare ai figli soltanto due cose: radici e ali. Radici per trarre l’energia necessaria a vivere e crescere, per poter essere stabili, forti e ali per essere autonomi, liberi, per volare in alto, nel cielo della piena autonomia e della realizzazione personale. La maternità e la paternità non sono solo eventi biologici, ma espressione di amore, di crescita, di generosità, perché bisogna sempre ricordare che <<se l’infanzia di un bambino è stata buia, triste, grigia, spaventata… egli diventa adulto ma dentro di lui il bambino aspetta, murato nel semisonno dell’attesa. Aspetta che l’infanzia sia magica, bella e santa. Bisogna illuminare l’infanzia per farlo crescere>>”.

ONORA IL FIGLIO E LA FIGLIA è anche il titolo del libro scritto da Maria Rita Parsi e Maria Beatrice Toro, edito da I Garanti / Salani Editori che sto rileggendo per la seconda volta…

Non mi capita spesso di rileggere un libro, ma da quando sono ritornata a vivere a Milano mi pongo tante domande, più di prima, perché talvolta mi sembra di vivere in un grande frullatore, dove tutti sembrano impazziti e dove bisogna cercare col lanternino i propri simili, ossia persone con le quali si condividono: valori, principi, passioni, ideali, nonché  stili di vita e di genitorialità.

Essere genitori di figli con patologie croniche, più o meno gravi, complica ulteriormente il già difficile compito del genitore. Le allergie alimentari e la dermatite atopica impongono spesso limitazioni non sempre evidenti per tutti. Talvolta veniamo “etichettati” genitori apprensivi a priori, senza conoscere tutti gli aspetti di queste problematiche. I modelli e gli stili di vita proposti dal vivere moderno non sempre coincidono con quelli che adotterei io. Un esempio pratico? Fortunatamente non è il caso dell’asilo in cui va Alice, ma moltissime mamme milanesi mi riferiscono che “va molto di moda” mandare il figlio, di 4 anni, in gita tre giorni alla scoperta della natura. Non entro nel merito della questione che di per sé presenta molti aspetti di cui potremmo discutere per ore, ma per un pluriallergico la questione non è così semplice. E’ un bisogno moderno, sempre che di bisogno si tratti, con il quale i nostri genitori non si sono mai dovuti confrontare. Il libro non parla di questo, ma sicuramente offre utili spunti di riflessione su molte tematiche tipiche della nostra vita contemporanea, frenetica, ingorda, tv-dipendente, profit-oriented o come volete definirla voi.

Vorrei dire tante altre cose, ma sono bloccata da una dolorosissima lombalgia che mi impedisce di stare seduta davanti al computer, quindi non mi rimane che augurarvi buon fine settimana e buona lettura, anche con gli altri libri che troverete nel sito di HomeMadeMamma per Il Venerdì del Libro.

Di seguito gli altri suggerimenti:

9 commenti

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9 risposte a “LIBRI: Onora il figlio e la figlia

  1. Interessanti il libro e il tuo sguardo sul frullatore…
    Sulle gite sarebbe interessante un confronto con mamme che hanno avuto l’esperienza, certo che nel vostro caso è ancora più complicato!
    Riposati e rimettiti in sesto, tanto questo fine settimana pioverà :))

    • @Silvia, forse è la prima volta che mi rincuora sapere che pioverà nel fine settimana:)
      @Stefania,non aspettarti risposte a dubbi specifici, ma è un’ottima fotografia sulla genitorialità moderna e sulle difficoltà moderne di viverla…

  2. Grazie Monica per questa tua preziosa segnalazione. Un libro che merita di essere letto. Me lo debbo procurare

  3. Pingback: Homemademamma » Venerdì del libro: “A modo loro” e “Sebastiano”

  4. Da Milano sono scappata quando ancora avrei potuto godere della sua velocità, ora faccio fatica a tornarci. Mi interessa questo argomento. Quest’anno scolastico sono mio malgrado una mamma part-time e so di togliere tempo al mio bambino che cerco di recuperare come posso. Non credo in particolari modelli genitoriali ma nel buonsenso. Mi segno questo titolo.
    Ti auguro una veloce guarigione.

    • Buon senso… guardandomi attorno penso che sia una tra le tante parole in estinzione, come indignazione, rispetto, etica… fortunatamente incontro ancora persone con cui è possibile la condivisione:)
      p.s. sto un po’ meglio, è stata una settimana da dimenticare!

  5. l’ho letto anch’io, ma in un periodo in cui leggevo solo libri di “bambinistica”, come la chiamavo, e alla fine mi pareva che dicessero tutti le stesse cose. giustissime, ma molto simili.
    poi ho smesso di leggerli, perché tanto continuavo a commettere con i miei figli sempre gli stessi errori, e mi sembrava inutile e pur eun po’ frustrante…

    • Concordo con te, ma… ciò che è banale per me e te non lo è per altri. La lettura di un libro avviene da parte di persone molto diverse fra loro, con vissuti, cultura di provenienza, studi molto diversi, quindi per alcuni questo libro può contenere rivelazioni o spunti di riflessione nuovi e interessanti. Contiene anche delle inesattezze, per esempio quando parla di anoressia, ma non sto qui a dire perché e per come.
      Mi è piaciuto però il prerogativa di partenza: rispetto. Rispetto per il bambino, per le sue esigenze, le sue paure, per il suo essere bambino. L’approccio non è nuovo, basti pensare alla Dolto che è stata l’apripista, però mi piace che qualcuno lo riproponga:)

  6. Pingback: I bambini hanno le ali. E i bambini allergici? Pure. | mimangiolallergia

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